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Doping e morti sospette nel mondo del calcio, il dottor Manzuoli: “Leggende metropolitane”

22 gennaio 2023 | 16:45
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Doping e morti sospette nel mondo del calcio, il dottor Manzuoli: “Leggende metropolitane”

L’ex medico sportivo della Fiorentina: “Confermo l’uso del Micoren, ma ora è stato inserito nella lista delle sostanze dopanti”

Infiltrazioni, pillole, flebo… doping. Il calcio,negli anni80 /90 sarebbe stata una sorta di roulette russa, per molti atleti. Uno “scandalo”, scoppiato, però, negli anni successivi, con la cronaca che ha raccontato gli episodi di alcune “vittime” e, purtroppo, anche alcuni decessi come il caso, ad esempio, di Carlo Petrini, morto a soli 64 anni nell’aprile del 2012 all’ospedale di Lucca, dove era stato ricoverato nel reparto di Oncologia, a causa di un male incurabile, e dopo un glaucoma che gli aveva provocato la quasi cecità all’occhio sinistro e problemi al destro. Una morte ricondotta ai tanti, troppi, farmaci dopanti che il calciatore aveva assunto e la cui pratica l’aveva raccontata nel libro “Nel fango del Dio pallone”. E’ recente la “testimonianza” di Antonio Di Gennaro, che dal 1976 al 1980 ha giocato nella Fiorentina, dove, le morti premature sono sono state diverse. Bruno Beatrice si ammalò di leucemia, morì a soli 39 anni, Nello Saltutti, morì d’infarto il 28 settembre 2003 a 56 anni,Giuseppe Longoni, finito su una sedia a rotelle a causa di una forma di vasculopatia, è morto nel 2006 a 63 anni. Ugo Ferrante, è scomparso a 59 anni per un tumore alle tonsille.  Senza dimenticare  Stefano Borgonovo, morto a 49 ani per Sla,  e il caso clamoroso di Giancarlo Antognoni, che ha rischiato la vita in campo per un’improvvisa crisi cardiaca, durante una partitella in Svizzera. 

Ed è proprio al dottor Marcello Manzuoli, medico sportivo per molto tempo della “Viola”, dal 1992 al 2002, era Cecchi Gori, per poi passare alla Lazio, al Cska Mosca,  allo Spezia e all’Empoli, che, dopo le recenti scomparse sia di  Sinisa Mihajlovic, per leucemia, che di Gianluca Vialli, che ha perso la sua battaglia contro un cancro al pancreas, la redazione ha chiesto “lumi”. 

Marcello Manzuoli

Un abuso dei farmaci, con “siringoni” rigeneranti, diventati, nello sport, quasi una “norma”, si racconta… Pratiche “normali”, per aumentare la capacità fisica di un atleta. Farmaci somministrati nella settimana, e dati anche prima di una partita. Calciatori, quindi, “bombati”, con cocktail di medicinali che, in confronto, gli ormoni, e gli anabolizzanti, sono come caramelle. C’è chi ha riferito di essere entrato in campo trasformato, privo del senso di fatica, come onnipotente, per poi passare notti insonni per l’effetto del mix.  

Facendo il calciatore non si acquisisce l’immortalità – spiega Manzuoli – Riguardo al cancro al pancreas, ultimamente, l’incidenza è alta, e colpisce, purtroppo, anche comuni cittadini. Nella mia esperienza di medico sportivo della società viola posso confermare che nessun farmaco è stato dato ai calciatori, se non quelli curativi per eventuali malanni, e/o infortuni. Non escludo che nel passato, e mi riferisco agli anni precedenti, ’60/’70, quando ancora non c’erano i controlli anti doping, possano essere stati somministrati eccitanti, per aumentare le prestazione fisiche. Cosi come, probabilmente, un abuso di anti infiammatori e Voltaren”.

Si parla anche di “terapie” contro il freddo, con palline di Micoren associate ad aspirine nel caffè prima di un incontro per avere i muscoli a tempertura giusta… 

Per il Micoren confermo, in serie A furono trovati due calciatori positivi, e furono squalificati. Ma ad inizio anni ’80 questo farmaco fu messo al bando, inserito, cioè, nella lista delle sostanze dopanti”. 

Quindi nessuna “porcheria” ingurgitata, come anche l’Epargriseovit, un farmaco ricostituente del fegato ma che serviva per alterare le prestazioni, e che, negli anni, da quel che si legge, avrebbe provocato mali, anche incurabili?

“Ci sono troppi discorsi fuori luogo, ultimamente, da parte di persone che non hanno conoscenze scientifiche. Oserei dire leggende metropolitane. Il medico sportivo, quale sono stato io, e quale sono tuttora, anche se ormai visito solo privatamente, a Prato, ma da me si rivolgono ancora tantissimi calciatori, soprattutto dopo infortuni in campo, cura la salute degli atleti. Gli esami, soprattutto oggi con partite non solo di campionato, nel fine settimana,  sono frequentissimi, per valutare i quadri clinici. Se mancano vitamine, o minerali, vengono dati solo, ed esclusivamente, integratori. L’efficienza in campo, infatti, dipende dallo stato di salute”.

E i controlli anti – doping?

“Vengono fatti a campione, alla fine di ogni partita. Da tenere presente, comunque, che sono gli stessi giocatori, la stragrande maggioranza, a stare attenti proprio per “paura” del doping. Ricordo ancora quando misi a riposo per 15 giorni un giocatore della Fiorentina che si era dato a casa una pomata antidolorifica. E prima di rientrare in campo gli facemmo i relativi esami”

Quanto a Giancarlo Antognoni – sottolinea il dottor Marcello Manzuoli – è un caso a parte. Mi chiamarono alle 3 di notte, dalla Svizzera. Si trattò di un’ostruzione coronarica, il resto era tutto a posto”. 

Oggi, quando ci sono morti improvvise, di personaggi sportivi e non – conclude il medico – si dà la “colpa” al vaccino Covid, anche in questo caso senza riscontri scientifici”.