Pelè e il Premio Siena Artemio Franchi: così la Fondazione emozionò il simbolo del calcio

30 dicembre 2022 | 13:30
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Pelè e il Premio Siena Artemio Franchi: così la Fondazione emozionò il simbolo del calcio
Pelè e il Premio Siena Artemio Franchi: così la Fondazione emozionò il simbolo del calcio
Pelè e il Premio Siena Artemio Franchi: così la Fondazione emozionò il simbolo del calcio
Pelè e il Premio Siena Artemio Franchi: così la Fondazione emozionò il simbolo del calcio
Pelè e il Premio Siena Artemio Franchi: così la Fondazione emozionò il simbolo del calcio
Pelè e il Premio Siena Artemio Franchi: così la Fondazione emozionò il simbolo del calcio

Francesco Franchi: “Era un uomo semplice, mai sopra le righe, sempre disponibile con tutti e comunque straordinario. Era ed è un calciatore simbolo, è l’incarnazione del calcio più bello, del calcio più eroico di tutti i tempi”

Pelè e il Premio Siena Artemio Franchi: così la Fondazione emozionò il simbolo del calcio.
Fu una grande festa e furono tante le emozioni che Pelé, Siena, Firenze e la Fondazione Artemio Franchi si regalarono il 5 giugno nella Città del Palio. Dove Edson Arantes do Nascimemto, detto Pelé, ricevette il Premio Siena Artemio Franchi 2006, tradizionale evento organizzato dalla Fondazione e dalla Associazione Italiana Arbitri Sezione di Siena, sempre intitolata ad Artemio Franchi.
Un riconoscimento toccato, tra gli altri, anche a Michel Platinì, a Franz Anton Beckenbauer, a Johan Cruijff, a Giancarlo Antognoni e Paolo Rossi.
Un riconoscimento che Pelé accettò con entusiasmo per il ricordo che aveva di Artemio Franchi. Per la stima, per la simpatia, per il legame che si era creato tra il grandissimo campione e il grandissimo dirigente di calcio. Fin dai mondiali del 1966, fin da quelli del 1970 quando il Brasile battè l’Italia in finale con l’ epico colpo di testa proprio di Pelé a indirizzare la partita e quando Artemio Franchi, allora presidente della Figc, sinceramente con O’ Rei si complimentò.
Tanti i ricordi di Artemio che Pelè raccontò a Francesco Franchi, figlio di Artemio e presidente della Fondazione, sempre insieme nella tre giorni in Toscana tra le passeggiate per Firenze – dove soggiornò in un albergo vicino al Piazzale Michelangelo – e tra quelle per Siena.
Tanti i ricordi e non solo di calcio perché, come Francesco racconta: “Pelé era un uomo semplice, mai sopra le righe, sempre disponibile con tutti e comunque straordinario. Era ed è un calciatore simbolo, è l’incarnazione del calcio più bello, del calcio più eroico di tutti i tempi, un calcio maggiormente tecnico che atletico, un calcio che Pelé giocava facendo delle cose incredibili grazie alle sue doti ma soprattutto grazie alla sua enorme e vera passione. Bellissimo fu il suo incontro con Paolo Rossi, anche lui premiato nel 2006, tante le cose che si dissero tra un sorriso e un altro, tante saranno quelle che ore si diranno di nuovo insieme”.

Non solo il Premio Siena: per Pelè anche il libro sull’amico Artemio Franchi. 

All’indomani del Premio Siena Artemio Franchi 2006, consegnato il 5 giugno 2006 a Pelé, Paolo Rossi e Mario Cipollini nella straordinaria cornice di Santa Maria Della Scala, arrivò a Francesco Franchi, presidente della Fondazione Artemio Franchi, una lettera dall’entourage del mito brasiliano.

Non si trattò di un atto formale per il premio ricevuto durante l’evento ideato e gestito dalla Fondazione Artemio Franchi e dalla sezione Aia di Siena ma il sincero ringraziamento per quella tre giorni che Edson Arantes do Nascimento aveva trascorso in Toscana.

Qui alcuni brani della lettera:
“Abbiamo avuto la netta sensazione di aver conosciuto delle persone molto serie professionalmente ma soprattutto dei grandi esseri umani. Ci siamo sentiti a casa nostra! Questa, in un mondo tanto complicato come quello che viviamo, è una rarità e siamo felici di essere stati noi ad avere avuto questo privilegio.
Grazie per la bella emozione che ci avete regalato e sperando che, soprattutto la nostra amicizia continui, ci mettiamo a disposizione per qualsiasi cosa abbiate bisogno. Ricordando che sarebbe un immenso regalo per noi ricevere il libro della storia di Artemio Franchi perché ci appassiona l’idea di conoscere meglio un personaggio così bello e così amato nel mondo dello sport”.

Una gran bella lettera che rispecchiava l’uomo Pelé, la stima che lo legava ad Artemio Franchi, il suo infinito amore per il calcio. Un sigillo modiale, indelebile per il Premio Siena nato nel 1973 grazie Loris Guiggiani e diventato nel 1984 premio Artemio Franchi.

“Una delle più importanti manifestazioni sportive in ambito federale – come ricordò l’allora sindaco Maurizio Cenni o come sottolineò il presidente dell’Aia nazionale, Tullio Lanese –. Il premio Artemio Franchi è uno degli obiettivi di coloro che come noi guardano lo sport con gli occhi di chi ama il gioco leale: Sempre”