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Mondiali, primo giorno senza partite. Infantino: “La fase a gironi più bella di sempre”

7 dicembre 2022 | 23:15
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Mondiali, primo giorno senza partite. Infantino: “La fase a gironi più bella di sempre”

Il clou dei quarti è Francia – Inghilterra: i transalpini non hanno mai battuto i Tre Leoni nel torneo iridato. Il belga Eden Hazard dice addio alla nazionale, Luis Enrique verso le dimissioni, Flick rimane

È il 18esimo giorno di Qatar 2022 il primo senza partite del mondiale, in attesa dei quarti di finale di venerdì e di sabato.

Si sente già l’assenza di pallone, ma a farla da padrone sono i pronostici. La sfida più pronosticata per la finalissima è, manco a dirlo, Francia-Brasile. A proposito, Mbappè si è allenatore regolarmente e contro l’Inghilterra schiererà lo stesso undici messo in campo contro Danimarca e Polonia: Lloris, Koundé, Varane, Upamecano, Théo Hernandez, Griezmann, Tchouaméni, Rabiot, Dembélé, Giroud e Mbappé.

Francia e Inghilterra, sabato ai Mondiali in Qatar, non sarà una partita come le altre. Da Guglielmo il Conquistatore a Giovanna d’Arco, dalla Guerra dei cent’anni fino a Napoleone, la storia dei due paesi è segnata da una profonda rivalità. Un antagonismo che nello sport trova soprattutto il suo apice nella partita di rugby tra Inghilterra e Francia che l’11 marzo, al torneo del Sei nazioni, arriverà alla 110esima sfida (60 vittorie inglesi, 42 della Francia e 7 pareggi). Nel calcio, Francia e Inghilterra si sono incontrate solo due volte ai Mondiali – mai in una partita ad eliminazione diretta – e hanno sempre vinto i britannici: nel 1966 i Three Lions per 2 a 0 a Wembley, mentre nel 1982 l’Inghilterra ha vinto per 3 a 1 contro i vari Michel Platini, Alain Giresse e Patrick Battiston. Storia diversa agli europei. A Euro 2004, ai gironi, la Francia vinse per 2 a 1 contro l’Inghilterra. A Euro del 1964 dopo un pareggio all’andata per 1 a 1, mentre al ritorno vinse contro l’Inghilterra di Bobby Charlton per 5 a 2.

L’ultima partita tra le due nazionali è del 2017, in un’amichevole a Parigi finita 3-2 per i francesi. Il quarto di finale di sabato tra la Francia e l’Inghilterra sarà il 42esimo confronto tra le due nazionali: in netto vantaggio gli inglesi con 24 vittorie. Per i francesi solo 11 vittorie e 6 i pareggi. Ma è la prima volta che i francesi in una sfida alla perfida Albione possono schierare ‘Mbappè. Anche se il difensore Walker ha dichiarato di sapere come fermarlo…

Il resto della giornata è un fritto misto di notizie riguardanti anche formazioni che hanno già salutato il mondiale. La Germania, ad esempio, che guarda già agli europei e conferma Flick in panchina. La Spagna, dove Luis Enrique è in rampa di lancio mentre si ‘scaldano’ Martinez (uscito ai gironi con il Belgio) e soprattutto De La Fuente.

Chi dice addio alla nazionale è Eden Hazard. L’attaccante del Real Madrid non vestirà quindi più la maglia dei Diavoli Rossi, con la quale in carriera ha messo a referto 126 presenze e 33 reti. Hazard è stato uno dei maggiori protagonisti del Belgio. L’attaccante, con un post dal suo profilo Instagram, ha salutato così la nazionale belga: “Oggi si apre una nuova pagina. Grazie per il vostro sostegno senza eguali. Grazie per tutta la felicità condivisa dal 2008. Ho deciso di chiudere la mia carriera. internazionale. Mi mancherete”.

Nonostante la sconfitta la nazionale del Giappone viene accolta in maniera trionfale all’aeroporto. “Credo che questa squadra abbia mostrato al mondo che il Giappone è entrato in una nuova era calcistica, siamo stati eliminati agli ottavi, ma abbiamo messo le fondamenta per un grande futuro. Abbiamo battuto storiche potenze come Germania e Francia, nazionali che hanno vinto i mondiali”, ha sottolineato il ct del Giappone, Hajime Moriyasu.

Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, fa un bilancio della prima fase dei mondiali. “Ho visto tutte le partite e posso dire con certezza che questa è stata la migliore fase a gironi di una Coppa del mondo di sempre – ha detto – Le gare sono state di grande qualità in stadi bellissimi, ma questo lo sapevamo già. Tuttavia, anche il pubblico che c’era era incredibile. Oltre 51mila spettatori di media. Cifre da record in tv con oltre due miliardi di telespettatori. Due milioni e mezzo di persone per le strade di Doha e qualche centinaio di migliaia ogni giorno negli stadi, tutti insieme, tifando per le proprie squadre. Un’atmosfera davvero fantastica ed emozionante”.

Per la prima volta nella storia dei Mondiali, negli ottavi di finale di Qatar 2022 sono giunte squadre a rappresentanza di tutti i continenti: “Non ci sono più piccole e grandi squadre – chiosa il numero uno della Fifa – Il livello è molto, molto uguale. Questo dimostra che il calcio sta davvero diventando davvero globale. Ultime partite? Speriamo che la Coppa del Mondo continui e si concluda come è iniziata: un successo fantastico. Sono sicuro che raggiungeremo i cinque miliardi di telespettatori in tutto il mondo. Quando si parla di presenze allo stadio, gli stadi sono sold-out, pieni praticamente ad ogni partita. Anche le diverse fan zone sono molto affollate di persone che festeggiano e si divertono”, conclude Infantino.

Per chiudere una curiosità. Sono 137 i calciatori presenti ai mondiali in Qatar nati in un paese diverso da quello per cui vestono la maglia della nazionale. Un numero rilevante, considerando 26 giocatori in rosa per 32 partecipanti, su un totale di 832 giocatori, quasi 1 su 6. Le squadre con il maggior numero di calciatori nati fuori dai confini nazionali sono Marocco e Tunisia: sono 14 i ‘Leoni dell’Atlante’ a non essere nati in Marocco. E’ nato in Spagna, ad esempio, il giocatore del Paris Saint-Germain, ex Inter, Achraf Hakimi e il calciatore del Bayern Monaco Noussair Mazraoui, nato in Olanda, entrambi con doppia cittadinanza. C’è poi il ‘caso’ di Ethan Ampadu, difensore dello Spezia di origini irlandesi e ghanesi, nato a Exeten, in Inghilterra, che fino ai 16 anni ha giocato con la maglia dei Tre Leoni passando poi al Galles. Lo chiamano ‘il giapponese dell’Illinois’, è Daniel Yuji Yabuki Schmidt, portiere della nazionale nipponica nato a Springfield da padre tedesco-statunitense e madre giapponese.

Sono solo 4 le squadre presenti al mondiale con il 100% dei giocatori nati in patria: Argentina, Arabia Saudita, Brasile e Corea del Sud. Sono 9 invece le squadre che hanno un solo giocatore nato fuori dai confini nazionali: Messico, Uruguay, Danimarca, Inghilterra, Iran, Belgio, Giappone, Costa Rica e Serbia.