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Nuovi giocatori reclutati per il mondiale dal Ghana. E in panchina c’è un direttorio

10 novembre 2022 | 18:15
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Nuovi giocatori reclutati per il mondiale dal Ghana. E in panchina c’è un direttorio

Iñaki Williams e Tariq Lamptey gli ultimi arrivati. Nel girone di qualificazione la rivincita della sfida con l’Uruguay che eliminò le stelle nere ai quarti in Sudafrica

Qualcuno avrebbe detto, in una occasione come questa, dove eravamo rimasti? Per il Ghana, probabilmente, la risposta sarebbe: alla serata più gloriosa e più drammatica della storia recente del calcio africano.

Sudafrica 2010, quarti di finale: recupero del secondo tempo supplementare fra Ghana e Uruguay: un colpo di testa di Adiyiah viene ‘parato’ sulla linea di porta dall’attaccante Luis Suarez. Calcio di rigore che Asamoah Gyan calcia sulla traversa. Si va ai rigori e la formazione africana viene sconfitta e fallisce il sogno delle semifinali.

Un trauma da cui il Ghana non si è sollevato ancora, ad anni di distanza. A Brasile 2014, infatti, l’avventura è terminata al primo turno con un punto in tre partite, seppur prestigioso perché conquistato conquistato contro la Germania poi vincitrice del titolo. Nel 2018 il Ghana, poi, salta la qualificazione al mondiale di Russia, nell’ambito di otto anni in cui il miglior risultato è un argento in Coppa d’Africa nel 2015.

Il mondiale in Qatar potrebbe rappresentare il primo riscatto, a livello internazionale, dopo um decennio in secondo piano. E forse il destino non per caso ha voluto che nel girone ci fossero proprio l’Uruguay, quello della sfida del ‘trauma nazionale’ e il Portogallo, la formazione contro cui gli africani hanno disputato l’ultima gara ad un mondiale. L’altra avversaria sarà, invece, la sempre temibile Corea Del Sud, tanta velocità e soprattutto un’organizzazione tattica notevolmente cresciuta negli anni.

Ma come ci è arrivato il Ghana in Qatar? Non certo in carrozza. Nel girone di qualificazione ha rischiato subito di essere eliminato per un pareggio di troppo in Etiopia, dopo aver perso lo scontro diretto per il primo posto con il Sudafrica in trasferta. Gara decisiva in casa sempre con il Sudafrica: serve la vittoria con qualunque risultato perché la differenza reti è favorevole se si ribalta lo 0-1 dell’andata. La decide Jordan Ayew ed è spareggio con la Nigeria. Doppio confronto con le aquile verdi: 0-0 in casa, in trasferta segna subito Partey, poi impatta Troost Ekong. Basta il pari lontano da casa per volare in Qatar.

Nel mezzo altre delusioni: l’uscita al primo turno in Coppa d’Africa con tanto di sconfitta anche con le Isole Comore, un 4-1 patito alla Kirin Cup dal Giappone, una sconfitta netta con il Brasile in amichevole e un successo di misura con il Nicaragua firmato Fatawu.

Un’uscita dalla Coppa d’Africa, appena prima della gara decisiva per i mondiali contro la Nigeria che, come spesso succede a quelle latitudini, ha dato il via a una rivoluzione in panchina. Via l’allenatore Milovac Rajevan, dentro, alla guida delle stelle nere, l’ex calciatore della nazionale Otto Addo, affiancato da un vero e proprio direttorio: Chris Hughton, inglese di origini ghanesi, già tecnico del Newcastle e del Brighton and Hove Albion in Premier, come consigliere tecnico. Nello staff anche George Boateng e l’esperto allenatore Mas-Ud Did Dramani. È questa la squadra che affronterà l’impegno iridato potendo contare anche su alcune nuove ‘reclute’ come l’attaccante dell’Athletic Bilbao Iñaki Williams e sul difensore del Brighton Tariq Lamptey.

Proprio Williams, 28 anni, è uno dei giocatori sotto la lente per il prossimo mondiale. Il difensore, che già era finito nel mirino dell’allenatore della Spagna Vicente Del Bosque nel 2016, ha scelto la nazionale africana a luglio ed è stato chiamato per le amichevoli contro Brasile e Nicaragua.

In attacco ci sarà con lui un altro giocatore di esperienza, Andrè Ayew, già protagonista dei mondiali del 2010 in Sudafrica e del 2014. Ayew, figlio d’arte (il padre è Abedì Pelè, un passato anche in Italia al Torino), si appresta a diventare proprio in Qatar il giocatore con più presenze in nazionale. Peraltro Ayew (fratello di Jordan, anche lui in rosa) conosce bene il paese ospitante, avendo vinto il titolo nazionale con l’Al Sadd.

In difesa c’è Daniel Amartey del Leicester, uno dei superstiti della formazione che ha vinto il titolo guidata da Claudio Ranieri. Può giocare al centro della difesa o centrale di centrocampo ed è destinato ad essere una pedina chiave delle stlle nere, anche per la sua capacità di far partite la manovra dal basso.

È un centrocampista offensivo il giovane Mohammed Kudus. Ha iniziato la sua carriera in Danimarca prima di passare all’Ajax, dov ha fatto esperienza internazionale in Champions ed in Europa League nonostante abbia solo 22 anni. Le sue qualità offensive si sono viste soprattutto in nazionale, dove ha realizzato cinque gol in 17 partite.

Il giovane talento della squadra, per concludere, è Issahaku Fatawu, 18 anni, allo Sporting Lisbona dall’aprile 2022 dopo l’exploit, da ancora minorenne, in patria, La curiosità è che al momento ha più presenze con la nazionale (13, con un gol decisivo per battere il Nicaragua nel test di settembre) che nelle squadre di club.