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Meno di un mese al mondiale e c’è chi non è ancora sicuro di andarci: il caso Ecuador

25 ottobre 2022 | 08:45
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Meno di un mese al mondiale e c’è chi non è ancora sicuro di andarci: il caso Ecuador

La decisione sulla posizione di Byron Castillo, di cui ci sono dubbi su età e luogo di nascita, entro dieci giorni prima dall’evento. Ma intanto la Tri ha stupito con il cambio generazionale

Manca meno di un mese al mondiale. Certo, è il secondo mondiale senza la nazionale italiana. Niente mattinate o notti magiche nell’inedito novembre qatariota, figlio di interessi che poco hanno a che vedere con la magia del pallone.

Eppure, al di là di critiche eccellenti, quando il pallone rotola, specialmente se si guarda in televisione (sfortunata la Rai ad aver acquisito i diritti senza che gli azzurri siano al via) si tende a dimenticare tutto.

E allora che si fa? Senza alcuna volontà di completezza o didascalizzazione prepariamo una road map alle sfide che porteranno a scegliere il successore della Francia trionfatrice in Russia, sempre che i transalpini non decidano di ripetersi.

Si comincia il 20 novembre all’Al Bayt Stadium, uno degli otto impianti avveniristici costruiti per l’occasione. Di fronte i padroni di casa del Qatar e l’Ecuador.

Della squadra della nazione che organizza l’evento torneremo a parlare. Ma sono i sudamericani a incuriosire. Intanto perché hanno messo alle spalle squadre di maggiore tradizione come Colombia, Cile, Paraguay e Perù. Secondo per l’allenatore, che è l’argentino Gustavo Alfaro, tecnico specializzato in outsider se è vero che è riuscito a vincere campionato, Coppa e Supercoppa in Argentina alla guida dell’Arsenal Sarandì, squadra che ha portato anche al successo in una Copa Sudamericana. Ultimo domicilio di club conosciuto il Boca Juniors, prima di accettare la sfida delle qualificazioni mondiali con la Tri (la squadra tricolore, dal giallo, blu e rosso della bandiera). Alfaro ha portato in Qatar l’Ecuador anche grazie a un notevole ricambio generazionale, che ha fatto della squadra la più giovane come media di età delle intere qualificazioni sudamericane.

Ma c’è un terzo punto importante. Ovvero che l’Ecuador (forse assieme all’Iran) è l’unica squadra a non essere ancora sicura di disputare i mondiali in Medio Oriente.

Dieci giorni prima del torneo iridato, infatti, si riunirà la Corte Arbitrale dello Sport, chiamata in causa da Cile e Perù, per valutare la posizione di Byron Castillo, difensore schierato nelle qualificazioni mondiali in otto gare sulle 18 complessive. Secondo gli avversari Castillo avrebbe falsificato data e luogo di nascita: non sarebbe nato, insomma, nel 1998 in Ecuador, ma nel 1995 in Colombia.

Una decisione che escludesse l’Ecuador dai mondiali sarebbe davvero sorprendente ed emulerebbe l’uscita di scena della Jugoslavia a favore della Danimarca agli europei del 1992. Lì il caso volle che fossero proprio i danesi ripescati, alcuni dei quali richiamati dalle vacanze, a sollevare il trofeo…

A beneficiare dell’eventuale esclusione della Tri potrebbe esser il Perù, arrivato quinto ed eliminato dai mondiali allo spareggio intercontinentale con l’Australia, deciso ai calci di rigore a favore degli Aussies. Oppure il Cile che, assegnando i tre punti alle squadre che hanno giocato contro l’Ecuador nelle gare in cui ha disputato, concluderebbe al quarto posto nella classifica delle eliminatorie.

Aspettando l’esordio, intanto, da giugno a oggi la Tri è imbattuta ma non ha brillato nelle amichevoli: due vittorie di misura contro Nigeria e Capo Verde, tre 0-0 contro Messico, Arabia Saudita e Giappone. L’ultimo a segnare al portiere Galindez è stato l’argentino del Manchester City Juliàn Alvarez, nell’ultima gara delle qualificazioni mondiali.

Un ultimo lampo con i top five della nazionale. In difesa c’è il centrale difensivo di 20 anni Piero Hincapie, cresciuto nell’Independiente del Valle con cui ha vinto la Libertadores Under 20, passato al Talleres de Cordoba in Argentina da cui lo ha pescato il Bayer Leverkusen. Sempre in difesa c’è Pervis Estupiñan: 24 anni, meteora in Italia con l’Udinese il terzino sinistro ora in Inghilterra al Brighton è stato titolare fisso nel Villareal vincitore dell’Europa League e brillante in Champions.
Ha 20 anni anche Moises Caicedo, trasformato da mezzala a mediano in grado di impostare l’azione dal basso: dopo un inizio difficile è diventato una pedina importante del Brighton in Premier League. In attacco c’è Gonzalo Plata: 21 anni ha dato il meglio di sé in nazionale e nel Valladolid dove, in prestito dallo Sporting Lisbona, ha conquistao la promozione nella Liga. Nella Tri, invece, ha realizzato cinque reti in 26 gare. Chiude un over di grande talento come Enner Valencia che dell’Ecuador è il faro di esperienza: c’era nell’ultima apparizione iridata, nel 2014 in Brasile, e segnò due gol a Svizzera e Honduras che non valsero la qualificazione al secondo turno. Bomber dei turchi del Fenerbahce in nazionale segna praticamente in una gara ogni due. L’ultima rete all’Argentina. Il Qatar è avvisato.