Alvini da Fucecchio a una panchina di A. Dieci anni fa aveva detto: “Voglio arrivare alla massima serie”

Guiderà la Cremonese dopo i playoff raggiunti con il Perugia in serie B. Ha fatto la storia dei neroverdi del Tuttocuoio
Massimiliano Alvini, sapeva delle sue capacità, conosceva la sua caparbietà con la quale aveva trasformato la passione per il calcio in un lavoro. Era l’8 maggio 2011 a Carpenedolo in provincia dl Brescia, si era appena salvato in serie D con il Tuttocuoio. I conciari si erano affacciati per la prima volta a questo campionato. La sua ascesa era appena iniziata, l’anno prima con i neroverdi a livello dilettantistico aveva vinto tutto quello che c’era da vincere. Campionato, Coppa Italia regionale e la competizione nazionale. Quel giorno al termine della gara dopo essersi preoccupato di fare gli auguri a tutte le mamme in occasione della loro festa, inclusa la sua dichiarò: “Sono all’inizio di un percorso, voglio arrivare in serie A”.
È stato buon profeta, il tecnico di Fucecchio della contrada della Ferruzza che l’anno prossimo si siederà sulla panchina della neopromossa Cremonese. Ha vinto la serie D con il Tuttocuoio in un girone dove erano state inserite Massese, Lucchese e Spal. Si salvò l’anno dopo quando la Lega decise di allestire una serie C unica con l’abolizione della Seconda Divisione. Una salvezza impensabile, il suo Tuttocuoio geograficamente era la squadra più a nord, in un girone dove figuravano tra le altre Messina, Cosenza, Foggia. 9 squadre che salivano in serie C e altrettante che scendevano in serie D, una corsa al massacro. La salvezza in serie C con il Tuttocuoio, prima di passare alla Pistoiese. I playoff centrati con l’Albinoleffe con l’attuale direttore sportivo Simone Giacchetta della Cremonese, la promozione in Serie B vincendo i playoff al timone della Reggiana contro il Bari. La chiamata del Perugia dopo la retrocessione con la Reggiana a conferma della qualità del suo lavoro.
Mancam solo formalmente, l’ufficialità. Siederà sulla panchina della Cremonese. Raggiunto telefonicamente ha detto, in attesa che sia formalizzato l’incarico, di essere felice e di ricordardi tutto il percorso fatto in questi anni. “Quando arrivano queste cose – dice all’amico più che al giornalista – fanno piacere, le prendiamo con soddisfazione. Momenti da ricordare ce ne sono tanti. Avanti tutta, cercando di fare il massimo e sempre il meglio”.
Non va oltre, lui che ha allenato in tutte le categorie, partendo dagli amatori. Signa, Quarrata le altre tappe della sua carriera. Il suo ex compagno di squadra Paolo Montagni festeggiando i suoi 200 gol in carriera nei dilettanti, quando indossava la maglia del Signa dichiarò: “A chi dedico questo traguardo? A Massimiliano Alvini. Farà l’allenatore di sicuro per la passione e l’impegno che ci mette”. Era il 2001 per qualcuno quella frase poteva apparire aleatoria, ma le qualità c’erano tutte.
Dai campi polverosi dei dilettanti allo stadio Meazza di Milano, le ha scalate tutte le classifiche. Se arriva dove arriva è grazie ai risultati e al lavoro, che sono i suoi biglietti da visita.