A Livorno tornano le regate della settimana velica internazionale dell’Accademia Navale

Dopo un anno di stop si torna a respirare il mare
Il 24 aprile inizieranno le regate della Settimana Velica Internazionale Accademia Navale e Città di Livorno giunta quest’anno alla quarta edizione.
Dieci saranno le diverse classi di regata
Nonostante alcune necessarie rinunce, quali la parata delle Accademie navali dei paesi esteri l’evento rimane un punto fermo per la città di Livorno, l’Accademia navale, la Marina Militare e la vela nazionale, per i valori sportivi condivisi e perché rappresenta uno tra i più importanti appuntamenti velici nazionali.
“La settimana velica è una sorta di ritorno alla normalità per la città di Livorno – commenta il sindaco Luca Salvetti -. La scorsa edizione fu sospesa per l’emergenza sanitaria, quest’anno invece, nonostante la pandemia ancora in corso è stato possibile organizzare l’evento sportivo, escludendo gli appuntamenti a terra e le iniziative di promozione. Si tornerà comunque a respirare l’aria di libertà e spensieratezza che solo il contatto con il mare può donare, oltre al piacere di stare insieme e condividere una passione sportiva. Ringrazio l’Accademia navale di Livorno per la passione nell’organizzare l’evento sempre impeccabile e saluto tutti i regatanti che parteciperanno alle regate augurando loro “buon vento!”.
La manifestazione trae origine dalla Regata del Centenario che si svolse nel 1981 quando l’Accademia navale compì il suo primo secolo di vita.
“Per noi collaborare, organizzare e promuovere la Settimana Velica è un atto naturale che contribuisce ad avvicinare l’Accademia navale e la Marina Militare al territorio, e il territorio all’Accademia – le parole dell’ammiraglio di divisione Flavio Biaggi, comandante dell’Accademia navale – promuovendo nel contempo l’amore per il mare in tutte le sue connotazioni. In Accademia il senso civico, il rispetto delle norme e delle regole sono alla base della convivenza civile e del processo educativo dei nostri allievi ufficiali, che imparano sin dal primo anno a mettersi al servizio, a guardare oltre la dimensione individuale per dare il proprio contributo ed adempiere con disciplina ed onore ai doveri dello stato. È con questo spirito che affronteranno le regate ed il mare in una sfida continua che li impegnerà per la vita e che permetterà prima di tutto di conoscere loro stessi ed i loro limiti ma al contempo alimenterà il desiderio di ampliarli continuamente, in un processo virtuoso di costante miglioramento”.