Fiorentina, si dimette il tecnico Cesare Prandelli: “Non mi riconosco più in questo calcio”

Addio dopo la sconfitta interna con il Milan. Società a caccia di un sostituto
Clamoroso alla Fiorentina, si è dimesso l’allenatore Cesare Prandelli.
Dopo la sconfitta con il Milan è arrivata oggi la decisione del tecnico che lascia la guida della squadra, ancora alla ricerca di punti preziosi per la salvezza.
L’ex ct della nazionale era tornato sulla panchina viola lo scorso novembre al posto di Beppe Iachini, ora in pole position per tornare alla guida dei gigliati. La Fiorentina, sconfitta nell’ultimo turno dal Milan al Franchi per 3-2, è quintultima in classifica con 29 punti alla pari con Spezia e Benevento.
“L’allenatore Cesare Prandelli – recita la nota ufficiale della società – ha presentato alla dirigenza del club le proprie dimissioni. La società viola, con enorme dispiacere, ha accolto la richiesta del tecnico comprendendone le ragioni, che vanno oltre il calcio giocato. Cesare Prandelli è l’allenatore e l’uomo che in questi mesi ha dato tutto se stesso dimostrando, ancora una volta, il profondo legame e affetto che lo lega alla città di Firenze e alla Fiorentina. Il presidente Commisso, la dirigenza, la squadra e tutto il popolo viola ringraziano Cesare Prandelli, augurandogli di ritrovare al più presto la serenità e le energie necessarie per ottenere le migliori fortune per il suo futuro umano e professionale”.
Il tecnico ha spiegato la decisione con una lettera ai tifosi: “È la seconda volta che lascio la Fiorentina – scrive – La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me. La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina”.
“Chi va in campo a questo livello – prosegue la lettera – ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire”.
“Sono consapevole – conclude – che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono”.
Prandelli aveva accusato un lieve malore dopo la conferenza stampa al termine del match di domenica al Franchi con la Fiorentina.