“No agli antiabortisti nei consultori”: Cgil sul piede di guerra

Il sindacato pronto a mobilitarsi
“La possibilità d’ingresso all’interno dei Consultori pubblici alle associazioni di volontariato, in particolare di stampo reazionario, antiabortista e fortemente ideologizzato come i Pro Life, crea non solo un danno alle donne che a quei consultori si rivolgono, ma anche alle operatrici socio-sanitarie che vi lavorano”
Lo afferma in una nota la Fp Cgil, contro il Governo, che ha appello alla Regione.
“Le campagne promozionali e i manifesti con messaggi volti a suscitare emozioni violente e mortificazione nelle donne, creano anche confusione e paura per chi lavora dentro i Consultori, in maggioranza lavoratrici – si spiega – . Sono messaggi scorretti, che si basano su contenuti non scientifici e mistificatori, manipolando contenuti etici e usando immagini di embrioni/bambini senza alcun scrupolo. Spargono dubbio e ignoranza facendo leva su reazioni viscerali e sulla mancanza di consapevolezza, aumentano l’aggressività e creano un clima dove la salute e la sicurezza di operatrici e operatori è a rischio. Un attacco violento a tutte le donne, e Anche a chi lavora all’interno dei Consultori”.
Nei Consultori della Regione Toscana è presente ovunque l’equipe principale composta da ostetriche, ginecologiche, psicologhe e assistenti sociali. Con la delibera 674/03 la Rt ha proposto un percorso di riorganizzazione dei Consultori, a partire dal rafforzamento proprio delle equipes, fulcro della visione e della presa in carico consultoriale.
“Non occorrono figure senza competenze tecniche e certificate all’interno dei Consultori! – tuona il sindacato – Funzioni come l’ascolto, l’accoglienza, il supporto, richiedono una formazione specifica, anni di studio e aggiornamento continuo: non possono essere svolte da figure che professano ideologie e tentano di forzare la volontà di una persona, con il convincimento o la dissuasione. La presenza dei Pro life nei Consultori, oltre a essere lesiva per il diritto delle donne e per la loro autodeterminazione, è una denigrazione del lavoro svolto dalle professioniste, in particolare dalle assistenti sociali e dalle psicologhe e dalle ostetriche, che tutti i giorni si impegnano a garantire l’ascolto, l’accoglienza e il supporto delle donne che si rivolgono ai servizi. Se si vuole davvero dare un supporto alle donne in un momento delicato si devono potenziare le dotazioni organiche dei Consultori, garantire la presenza delle operatrici nelle scuole per l’educazione sessuale, affettiva e sentimentale. Per far diminuire le interruzioni volontarie di gravidanza è essenziale garantire i Consultori principali ogni quarantamila abitanti, rafforzando il loro ruolo comunitario di informazione, prevenzione e sostegno: in Toscana, grazie alla delibera regionale 1251 che introduce la contraccezione gratuita all’interno dei Consultori, abbiamo visto una diminuzione sostanziale delle ivg. Il tentativo di introdurre soggetti antiabortisti all’interno dei Consultori è volto a distruggere il sistema socio sanitario in uno dei presidi più importanti per la salute della donna, in ogni fase della sua vita”.
“Come Fp Cgil – conclude la nota – non permetteremo che le operatrici che lavorano nei Consultori siano esposte ad una denigrazione della loro attività e a rischi di aggressione e non accettiamo che sia messa in discussione la professionalità delle assistenti sociali e delle psicologhe attraverso una distorsione della Legge 194. Siamo pronti mobilitarci, in difesa di tutte le donne e in difesa dei Consultori come luoghi della comunità”.