Moby Prince: oggi 33 anni dalla sciagura in mare

Tante le iniziative a Livorno, anche il lancio delle rose in mare

Ricorre oggi, 10 aprile, il 33esimo anniversario della tragedia del Moby Prince, la più grande sciagura della marineria civile italiana, che si consumò davanti al porto di Livorno la sera del 10 aprile 1991.

“Per non dimenticare”, anche quest’anno il Comune di Livorno, con il patrocinio della Camera dei Deputati, della Regione Toscana, della Provincia di Livorno, dell’Associazione “140 Familiari delle Vittime del Moby Prince” e dell’associazione “10 Aprile Vittime del Moby Prince”, celebrerà l’Anniversario con cerimonie e iniziative.

Alle  11, in Fortezza Nuova, deposizione di una corona presso il Monumento in ricordo delle Vittime; alle 12, in Cattedrale, Funzione religiosa; alle 14,30 a Palazzo Civico, in Sala Consiliare, saluto del sindaco Salvetti ai familiari delle vittime e ai rappresentanti delle istituzioni. È prevista una diretta streaming della cerimonia in Consiglio; alle 16, 30 da Piazza del Municipio partirà il corteo che raggiungerà l’Andana degli Anelli (Porto Mediceo) passando da viale Avvalorati, piazza della Repubblica, via Grande, piazza Micheli, ponte dei Francesi; alle 17 all’Andana degli Anelli deposizione del cuscino di rose inviato dal Presidente della Repubblica e della corona di alloro del Comune. È prevista la lettura dei nomi delle vittime e il lancio di rose in mare.

Moby Prince, 33 metri per non dimenticare
Durante il corteo in memoria delle 140 vittime si svolgerà l’iniziativa “Documenta24_33 anni su tela”, promossa dal progetto Documenta dell’associazione Effetto Collaterale, in collaborazione con le associazioni dei familiari delle Vittime della strage avvenuta a Livorno il 10 aprile 1991.
L’iniziativa propone un gesto tanto semplice quanto simbolico: durante il corteo in ricordo della strage verrà stesa a terra – nella tratta finale del percorso prima dell’arrivo al porto – una striscia di tessuto bianco lunga 33 metri, un metro per ogni anno trascorso dalla strage. Trentatré metri che simboleggiano una linea del tempo e della memoria in cui è sempre presente il rischio di vuoto, dimenticanza, non curanza.  Scopo di Documenta24 è invitare il corteo cittadino e tutte le persone manifestanti ad attraversare quella tela bianca di oblio, trasformando il gesto individuale del calpestio in un’azione corale capace di imprimere una traccia, un’orma di memoria collettiva.
“Manifestare con consapevolezza e determinazione per la memoria delle 140 vittime, per la verità e la giustizia sulla strage – spiega Attilio Zavatta, ideatore dell’iniziativa e uno dei fondatori del progetto Documenta – è ciò che compiono da 33 anni tanti cittadini, oltre a tanti familiari delle vittime, ed è ciò che rappresenterà quella tela bianca alla fine del corteo dopo che centinaia di persone l’avranno attraversata lasciando la propria orma. Grazie ad un’azione collettiva diverranno dunque 33 metri contro l’oblio, in una trasposizione materiale dell’idea che anima ogni anno il corteo per la memoria delle 140 vittime del Moby Prince. La speranza è che poi quella tela, quell’oggetto di memoria collettiva e partecipata, con la collaborazione di istituzioni e associazioni, possa essere esposta in uno spazio pubblico della città, così da continuare a tenere vivo il ricordo della strage in un’azione di memoria che vada oltre il giorno dell’anniversario del 10 aprile”.
Dal 2019 Documenta, progetto dell’associazione Effetto Collaterale, contribuisce alla generazione collettiva di una memoria più consapevole della strage del Moby Prince, attraverso l’uso di linguaggi creativi diversi, esplorando luoghi dimenticati della città, sollecitando la partecipazione attiva dei cittadini, per non dimenticare e non smettere di chiedere verità e giustizia.

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