Appalti

La Cisl Toscana promuove il nuovo Codice

29 marzo 2023 | 16:00
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La Cisl Toscana promuove il nuovo Codice

“Passo in avanti importante per il settore, ma sono necessari correttivi”

La Cisl prende le distanze da Cgil e Uil (che sabato scenderanno in piazza) e promuove “con riserva” il nuovo Codice degli Appalti approvato ieri dal Governo e che entrerà in vigore dal primo aprile.

“È uno strumento pienamente operativo e non necessiterà, a differenza del precedente, di una serie di atti di normazione secondaria che spesso sono rimasti inattuati o hanno ricevuto continue modifiche, rallentando di fatto gli interventi. Un quadro normativo di riferimento chiaro e preciso contribuisce a rendere il sistema certo e stabile; tali aspetti sono di fondamentale importanza nel settore della contrattualistica pubblica, poiché gli appalti rappresentano oltre l’11% del Pil italiano”. A dirlo è la segretaria generale della Filca-Cisl Toscana, Simona Riccio. “Tuttavia – aggiunge – una riforma così importante forse avrebbe avuto la necessità di un periodo di ‘rodaggio’ più lungo rispetto a quanto previsto”.

“Attraverso la responsabilità in solido – continua la segretaria Filca-Cisl – si rafforzano gli strumenti per il mantenimento degli standard retributivi e contributivi e la sicurezza per i lavoratori. Principi che trovano conferma nella previsione obbligatoria del Durc di congruità. Sul subappalto a cascata, previsto dalla normativa comunitaria e oggetto di diverse procedure di infrazione, ricordiamo che è limitato alla non prevalenza dell’opera; forse si sarebbe potuto osare di più, limitandolo al primo livello e avviando un dialogo con l’Ue”.

“Nel complesso – conclude – il Codice tende a garantire l’interesse prioritario alla realizzazione delle opere, e al contempo a favorire e tutelare i diritti dei lavoratori. Riteniamo utili alcuni correttivi e affinamenti per rendere questo strumento ancora più equo ed efficace, a garanzia della qualità del lavoro e delle risorse pubbliche in un’ottica di sostenibilità non solo ambientale ma anche e soprattutto economico-sociale”.