Strage di Viareggio, l’omicidio colposo è prescritto: si torna in Appello
Caduta l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro.
Strage ferroviaria di Viareggio, il processo, per il solo disastro ferroviario, riparte dal secondo grado. L’omicidio colposo plurimo è prescritto per tutti gli imputati, e questo ha importato l’annullamento senza rinvio. Caduta l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro.Le responsabilità per disastro ferroviario dovranno essere decidese in Appello, anche per riquantificare la pena.
Dopo ore in camera di consiglio, i giudici della quarta sezione penale della Cassazione, chiamati decidere le sorti del processo per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario dove nella notte del 29 giugno 2009 persero la vita 32 persone e un intero quartiere venne distrutto dalle fiamme sprigionate dalla cisterna carica di gpl eslposa dopo il deragliamento del treno merci, hanno letto la sentenza.
In primo e secondo grado l’ex ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti, che aveva rinunciato alla prescrizione, era stato condannato a 7 anni di reclusione. Per lui e altri tre imputati, il Pg aveva chiesto un appello bis, e la conferma invece delle pene per gli altri imputati, in tutto circa una trentina.
Da Viareggio Il mondo che vorrei, con i familiari delle vittime, ha seguito su Facebook gli esiti della decisione della suprema corte. “E’ accaduto l’impossibile”, le prime parole a caldo di Daniela Rombi, mamma coraggio che da anni si batte per avere giustizia per la figlia Manuela, morta dopo giorni di sofferenze atroci per le ustioni riportate nella strage ferroviaria – E’ una sentenza da brividi. Non ci posso ancora credere che sia potuto succedere tutto questo. E’ stato utilizzato un linguaggio complicato anche per gli avvocati. La realtà è diventata fantasia, la cosa più grave è che abbiano tolto l’incidente sul lavoro e questo per una mamma è un dolore grande come quando è morta mia figlia”.
Come spiegato dagli avvocati Tiziano Nicoletti e Enrico Marzaduri, due dei legali dei parenti delle vittime, in collegamento web da Roma, l’omicidio colposo è stato dichiarato prescritto a seguito dell’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro. Qundi la suprema corte ha rinviato alla corte d’appello di Firenze che dovrà rivalutare le responsabilità solo per il reato di disastro ferroviario. “Non è finita qui – precisa l’avvocato Tiziano Nicoletti -. non è tutto da rifare, solo in parte. Vedremo le motivazioni, per noi la cosa più grave è stato l’annullamento dell’aggravante sulla sicurezza sul lavoro”. “Una decisione che sorprende per la esclusione della aggravante relativa all’infortunio sul lavoro, in relazione all’omicidio colposo, che per l’effetto è prescritto – spiega l’avvocato Riccardo Carloni – Il processo di rinvio vede comunque coinvolti gli imputati che ricoprivano ruoli di vertice in Ferrovie. Ora dobbiamo aspettare di leggere la sentenza per capire se il nuovo esame avanti alla corte di appello di Firenze riguarda solo alcuni o tutti i profili di colpa contestati, in relazione al delitto di disastro ferroviario colposo”.
Scene di disperazione e lacrime da parte di alcuni familiari che erano a Roma, difronte alla Cassazione, una volta appresa la sentenza, che arriva a 11 anni di distanza da quella terribile notte di fuoco e morte.
“Siamo amareggiati – ha spiegato ai microfono di Sky Tg 24 il presidente del Mondo che Vorrei Marco Piagentini, che nella strage ha perso la moglie e due bimbi piccoli, rimanendo lui stesso gravamente ustionato – Dalle carte erano emerse delle responsabilità, oggi con la parola prescrizione si cancella il lavoro per la ricerca di verità e giustizia. Oggi tutta Italia ha perso. Prescrivere l’omicidio colposo plurimo aggravato ha un sapore amaro. Oggi è una giornata di quelle che fanno male. Analizzeremo la sentenza e successivamente diremo qualcosa di più approfondito”.
Soddisfazione, invece, per il legale Carla Manduca, che difendeva Rfi con il professor Alfonso Stile:“Il verdetto della Cassazione – ha detto – ha fatto giustizia della sentenza della corte di Appello di Firenze che abbiamo da sempre contestato: ora è stata definitivamente esclusa la condanna di Rfi per la strage di Viareggio. E’ anche stato escluso il risarcimento per tutte le 22 associazioni che si erano costituite come parti civile nel processo, mentre i familiari delle vittime sono stati risarciti”.
“E’ stato ridimensionato radicalmente il verdetto della Corte d’Appello di Firenze”, le prime parole a caldo del legale di Mauro Moretti, avvocato Franco Coppi. I giudici ermellini hanno anche confermato le assoluzioni di Giovanni Costa e Giorgio Di Marco, dirigenti di Rfi, già decise in Appello a Firenze.
I commenti politici
“Una strage come quella di Viareggio – scrive su Twitter il senatore del Pd Andrea Marcucci – non può restare impunita. Giustizia va fatta”
“Sentenza indegna che fa accaponare la pelle ma che non ci stupisce visto i rapporti che intercorrono tra politica, magistratura e impresa in questo marcio paese – è il commento duro di Repubblica Viareggina . Hanno ucciso, di nuovo, i nostri 32 concittadini. Siamo vicini al dolore dei familiari della strage. Ribadiamo la nostra disponibilità a mobilitarsi in ogni forma. Per noi Moretti e banda restano colpevoli a prescindere da questa sentenza faziosa.
“Vergogna. Un vecchio detto dice che le sentenze si rispettano. Questa no – commenta Rifondazione Comunista Versilia – . Non rispettiamo la prescrizione per l’omicidio di 32 persone, bruciate vive dal disastro ferroviario del 29 Giugno 2009, causato dal deragliamento e la rottura di un treno carico di GPL, che si poteva e si doveva evitare. Non rispettiamo l’offesa alla città, ai morti, ai familiari delle vittime, ai lavoratori delle ferrovie, che si vedono negata persino l’aggravante di incidente sul lavoro. Non rispettiamo quell’intreccio di potere economico e convenienze politiche che ha consegnato a Mauro Moretti una brillante carriera ai vertici delle aziende statali negli anni che hanno seguito la strage, e che ha ridotto al silenzio gran parte delle istituzioni del nostro paese. In attesa della pubblicazione del dispositivo e delle motivazioni della sentenza, esprimiamo la nostra massima vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a tutta la città di Viareggio. Non finisce qui”.
“Davanti alle scale del Palazzo di Giustizia, rimangono solo il dolore e lo sconcerto di coloro che vedono, a fronte del venir meno dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro, la prescrizione dell’omicidio colposo e, con il rinvio in Appello, l’avvio di un nuovo calvario – scrive in una nota Paolo Annale del partito Comunista di Lucca e Versilia – La Giustizia dopo undici anni non riesce a mettere la parola fine ad una vicenda dai toni agghiaccianti, che ha provocato 32 vittime, un infinito ed incancellabile dolore ai loro parenti, un lutto per l’intera città. Una Città che non ha visto la presenza delle Istituzioni ad attendere la sentenza. Il Pco Federazione Lucca Versilia esprime la propria solidale vicinanza ai parenti delle vittime e si schiera a favore del proseguimento della lotta per la ricerca della verità”.
“Sono totalmente amareggiato per il verdetto sulla strage di Viareggio – commenta il presidente della Regione Eugenio Giani – Ferisce profondamente il fatto che la prescrizione impedisca di rendere giustizia alle famiglie delle 32 vittime e all’intero territorio viareggino, alla lucchesia, alla Toscana tutta, che quella notte fu squarciata dall’esplosione”.
“Una sentenza che manca di rispetto alle vittime e ai loro familiari – le parole del vice capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio Regionale Vittorio Fantozzi- Una sentenza disastrosa come ha commentato Marco Piagentini, sopravvissuto alla strage. Come troppo spesso accade, il rispetto formale della legge non si è accompagnato a un sentimento generale di giustizia. Non è possibile che dopo 11 anni la giustizia italiana debba ancora emettere una sentenza definitiva su una strage di tale dimensioni. Come paese, lo dobbiamo a quelle 32 persone che il disastro del 29 giugno 2009 si è portato via. La prescrizione dell’omicidio colposo, causata dal venir meno dell’aggravante dell’incidente sul lavoro, sarà faticosa da accettare per chi in quel disgraziato giorno ha perso tutto, in alcuni casi anche i propri bambini, e non certo per cause naturali. Oggi è come se avessero perso padri, mogli, figli, amici per la seconda volta”.
“Non è possibile che in Italia stragi come queste restino nell’oblio”, è il rammarico del senatore di Forza Italia Massimo Mallegni – Le sentenze si rispettano ma si deve evidenziare una reale responsabilità di ciò che è accaduto. Pochi minuti fa è uscita la sentenza della cassazione che ha segnato la fine, almeno per il momento, dei fatti del 29 giugno 2009, i quali hanno rubato alla vita 32 persone che, ignare di cosa gli stava accadendo, non hanno avuto la possibilità neppure di reagire. Le sentenze si rispettano, come sempre ho fatto in tutta la mia vita, ma è evidente che in questo momento non sono certamente entusiasta di come è andata a finire. Come accade sempre in questi casi è necessario leggere le motivazioni dei giudici in ultima analisi, tuttavia immagino la disperazione delle famiglie che si sono viste strappare i propri cari e che oggi, giorno in cui speravano di poter mettere la parola fine con un nome e cognome responsabile di ciò che è accaduto, si devono rassegnare ad un non giudizio. La lettura della sentenza ha visto infatti la disperazione dei familiari delle vittime che, increduli, non sono riusciti a trattenere la rabbia e il dolore per quella strage ferroviaria senza precedenti che, ancora oggi, non trova una risoluzione. L’Italia deve riflettere a lungo sulla propria impostazione della giustizia perché non è assolutamente pensabile che nel nostro paese stragi come quella di Viareggio, e molte altre che non hanno avuto una risposta, continuino ad essere abbandonate nell’oblio e che nessuno evidenzi una reale responsabilità di ciò che è accaduto”.
“Per la Cassazione il processo è da rifare e gli omicidi colposi sono prescritti: vergogna – scrive sui social il segretario della Lega Matteo Salvini – . Trentadue morti senza giustizia da troppi anni, un abbraccio alle famiglie e a tutta la comunità viareggina”.
La sentenza della Cassazione è un ulteriore affronto alle vittime e ai loro familiari“. Così la capogruppo della Lega in consiglio regionale Elisa Montemagni commenta l’esito giudiziario relativo alla strage ferroviaria di Viareggio. “Siamo sbalorditi ed indignati. Una decisione che sgomenta, poiché tende a minimizzare la tragedia che si è vissuta nel giugno del 2009, causando 32 morti e drammatici strascichi in tantissimi abitanti della città. Una dolorosa ferita che, ora, si riapre in modo devastante -precisa l’esponente leghista – considerato che si dovrà celebrare un nuovo processo in Corte d’Appello in cui verrà valutato solamente il reato di disastro colposo, mentre sono prescritte tutte le ben più rilevanti accuse di omicidio colposo. Ulteriore beffa l’esclusione da ogni tipo di risarcimento per le tante associazioni che si erano costituite parti civili nel procedimento”. “Solitamente si dice che le sentenze si rispettano, ma sinceramente facciamo molta fatica ad assecondare un verdetto che penalizza enormemente chi ha tragicamente perso un congiunto in quella maledetta notte d’estate. Siamo, dunque – conclude Montemagni – particolarmente vicini ai familiari che, al pari nostro, si attendevano ben altro dai giudici della Suprema Corte; per Viareggio, la Toscana e l’Italia intera, oggi è un giorno di grande mestizia e di riflessione sulla reale equità della Giustizia“.
“Una giornata triste per Viareggio e l’Italia intera. Mi associo allo sdegno dei familiari delle vittime, che oggi hanno subito un ulteriore, drammatico colpo – è il commento dell’onorevole Riccardo Zucconi di FdI-. Con l’annullamento della sentenza della corte di appello e la prescrizione dell’omicidio colposo, la macchina della giustizia ha perso un altro colpo. Sono pronto ad attivarmi fin da subito, congiuntamente anche con altri parlamentari, affinché questa vergogna che si protrae da anni abbia finalmente fine e si ottenga giustizia per le 32 vittime innocenti e per i loro familiari. Solidarietà e vicinanza a tutti coloro che in quella tragica notte hanno visto morire i loro cari”.
“La sentenza della Corte di Cassazione sulla strage di Viareggio è una vergogna”. Non usa mezzi termini la segreteria provinciale della Fiom Cgil: “L’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro, che ha portato alla prescrizione del reato di omicidio colposo, è inaccettabile. Siamo profondamente costernati ed indignati. Esprimiamo la nostra più totale solidarietà ai familiari delle vittime. La richiesta di giustizia che ha espresso la città di Viareggio, in tutti questi anni, non è stata appagata”.
“Questa è una sentenza dura da accettare, voglio esprimere a nome mio e del Consiglio regionale della Toscana vicinanza ai familiari delle vittime della Strage di Viareggio perché oggi hanno dovuto sopportare un altro dolore oltre a quello incommensurabile della perdita dei loro affetti”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, sulla sentenza della Cassazione sulla Strage ferroviaria di Viareggio.
“In questo momento ritengo doveroso che l’istituzione che rappresento si stringa con forza intorno a chi ha visto morire i propri familiari per un disastro che non doveva accadere – prosegue Mazzeo – Non c’è mai stata nella loro lotta quotidiana la volontà di vendetta, ma la battaglia sacrosanta di avere verità e giustizia affinché quello che è accaduto quella notte a Viareggio non ricapiti mai più a nessuno in nessuna stazione ferroviaria del nostro Paese. E’ una battaglia di civiltà che trovo profondamente ingiusto venga cancellata dalla prescrizione perché il dolore e le perdite subite da quelle famiglie non potranno mai essere prescritte”.
“La Cgil, nella vicenda giudiziaria seguita alla strage – commenta Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana -, si è costituita parte civile, perché la tragedia nasce nel mondo del lavoro ed è stata una strage avvenuta in ferrovia, che è anche un luogo di lavoro. Il mancato riconoscimento della violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro ci spaventa perché apre un precedente pericoloso che ci preoccupa molto per la salute e la sicurezza di lavoratori e cittadini, anche in vista di casi giudiziari simili sul fronte della tutela di chi subisce gravi danni e addirittura perde la vita per comportamenti tenuti sui luoghi di lavoro. Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza, senza cessare la battaglia per avere giustizia per le vittime e per il mondo del lavoro, che è l’unico modo per costruire una società dove il profitto valga meno delle persone e dove chi sbaglia nelle decisioni in qualche modo ne risponda”.
”Quasi 12 anni dopo una tragedia che ha portato via 32 vite, i familiari oggi devono assistere alla parola prescrizione e alla drammatica delusione che porta con sè. E’ un colpo duro, per tutti. Il nostro pensiero va a quei parenti che giorno dopo giorno, udienza dopo udienza, hanno riposto con grande dignità la loro fiducia nella giustizia. A Viareggio c’è stata una strage e una strage non può restare impunita”, commenta invece Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano.