Scuola, dal 7 gennaio la Toscana torna alla didattica in presenza al 50 per cento

L’annuncio del governatore Giani e dell’assessore Bezzini, che annunciano tre azioni per garantire la sicurezza di studenti e insegnanti. E sui vaccini: “Siamo una macchina da guerra”
Scuola, la Toscana riparte, con presenze al 50 per cento, il 7 gennaio.
“Saremo minoritari, ma siamo convinti che è importante che il rapporto coi propri insegnanti e fra di loro sia essenziale per gli studenti in una fase così cruciale come quella dell’adolescenza. Quindi complice anche il fatto che coi dati in Toscana ce lo possiamo permettere, è una delle regioni più virtuose in questo momento (si torna in zona gialla, ndr), il 7 gennaio si riparte. Si riparte secondo le indicazioni dell’ordinanza del ministro della sanità al 50%”.
Lo annuncia il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in merito al ritorno delle lezioni in classe al 50 per cento per le secondarie di secondo grado. Giani ha commentato la decisione di altre Regioni di posticipare il ritorno in classe alla fine del mese.
“Anche poter avere un giorno siì e un giorno no in classe – ricorda d’altronde il governatore toscano – consente a quel 50% di didattica a distanza di essere concordata il giorno prima a scuola e, quindi, di essere ben impostata. Inoltre permette ai ragazzi di ritrovare per metà della settimana la loro socialitò, di ritrovare il loro rapporto diretto”. Certo, avverte, “se vediamo che i dati epidemiologici peggiorano si tornerà alla didattica a distanza in modo esclusivo, però abbiamo l’ottimismo della volontò di pensare che con la situazione della Toscana ci possiamo permettere di riportare i licei a scuola dal 7″.
Le azioni in campo del governo regionale saranno tre: tempi certi per tamponi e tracciamenti, screening a innesco e screening programmati su campioni degli studenti superiori. Lo ha detto l’assessore alla sanità Simone Bezzini: “Abbiamo elaborato con il contributo di tutti, raccogliendo suggerimenti e proposte, i tre punti necessari per ripartire con sicurezza. Crediamo sia necessario dare risposte veloci per quanto riguarda il risultato dei tamponi alle istituzioni scolastiche. Il nostro modello organizzativo dovrebbe riuscire a dare un aiuto concreto alle scuole”. La regia, ha spiegato Bezzini, sarà a cura dei dipartimenti prevenzioni delle aziende sanitarie che “stanno definendo i loro piani operativi”. “L’altro elemento del piano, lo screening a innesto, serve a capire se i casi positivi, lì dove si dovessero manifestare, siano delle situazioni isolate o possano rappresentare le punte dell’iceberg di un focolaio che potrebbe espandersi”.
Infine il tema vaccini. “L’ho detto al commissario Arcuri: ci vogliono più dosi, perché la nostra è una macchina da guerra. Siamo in grado di poterne somministrare di più di quelle che hanno mandato finora. Gli stessi infermieri mi hanno detto che si possono dimezzare i tempi”. Lo Giani a margine dell’incontro sulla scuola: “Per la Toscana non c’è problema – aggiunge – se ad Arcuri rimangono nei frigoriferi e li manda a noi, dalla mattina alla sera li somministriamo”.