Nelle carceri della Toscana pesa ancora il problema sovraffollamento

La relazione del Garante regionale dei detenuti: lunghe liste d’attesa anche per le residente per l’esecuzione delle misure di sicurezza
Nel sistema carcerario permangono enormi i problemi legati al sovraffollamento, alla mancanza di sostegno psichiatrico, di affettività e di prospettiva lavorativa. Mentre la lista di attesa per le Rems (le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) in Toscana è lunga e aumentata rispetto agli anni passati. Ad affermarlo è stato il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che stamattina (18 giugno) è intervenuto in commissione Sanità per illustrare la relazione annuale sulla attività 2023, su cui la commissione stessa è tenuta ad esprimere un parere secondario. Un parere che è stato all’unanimità positivo e accompagnato da parole di apprezzamento “per l’estensione dell’attività del Garante a tutti i luoghi di privazione della libertà personale oltre alle carceri e per l’attenzione posta sul tema della salute mentale dei detenuti e sul sistema delle Rems”.
Insieme al Garante è intervenuta anche Katia Poneti, dell’ufficio di assistenza al Garante dei detenuti, che ha curato la redazione della relazione stessa, occupandosi degli aspetti che riguardano la sanità e soprattutto la psichiatria in carcere.
Il Garante ha aperto l’intervento ricordando come la pandemia abbia richiesto una importante capacità organizzativa del sistema sanitario all’interno del sistema carcerario che ha permesso di arrivare alla vaccinazione di quasi tutti i detenuti.
In Toscana ci sono 16 carceri, due Istituti minorili e due Rems (una a Volterra e una a Empoli).
Al 31 dicembre scorso in Toscana i detenuti erano 3.094, a fronte di una popolazione carceraria a livello nazionale di oltre 60mila unità. Il 4 per cento sono donne (59 donne a Firenze e 26 a Pisa) mentre non ci sono più bambini. La percentuale dei cittadini stranieri è del 44,5 per cento.
Nelle strutture penitenziarie della Toscana al 31 dicembre scorso erano presenti 1.214 detenuti tossicodipendenti (pari al 39,2 per cento del totale). Di questi, 526 erano stranieri (pari al 38,1 per cento rispetto al totale degli stranieri detenuti).
Quanto alla situazione applicativa dell’affidamento terapeutico, su un totale di 194 misure concesse 126 provenivano dalla detenzione, un numero inadeguato rispetto a quello totale dei tossicodipendenti in carcere.
I dati sulla patologia mentale parlano di un 31,8 per cento dei detenuti in carico alla psichiatria, percentuale che sale al 34,56 se si considerano solo gli stranieri extra Ue. La patologia mentale viene quasi sempre diagnosticata per la prima volta quando la persona entra in carcere.
Per quanto riguarda le Rems, Volterra ospita attualmente 28 persone mentre Empoli ne ospita 9. E’ stato evidenziato come sia ancora lunga la lista di attesa: attualmente sono 90 le persone che aspettano di entrarci e che nel frattempo rimangono in carcere, di cui 57 di competenza della Toscana e 18 dell’Umbria. Negli anni precedenti i numeri erano inferiori: 70 persone al 31 dicembre 2022, 46 persone nel 2021, 33 persone nel 2020.
E’ ampio l’utilizzo delle misure di sicurezza provvisorie e definitive nella lista d’attesa, che in Toscana rappresentano il 50 per cento: Su un totale di 90 persone in attesa di Rems, ve ne sono 53 in misura provvisoria (pari al 59% dei casi), 27 in misura definitiva e 10 di cui non è noto se la misura sia provvisoria o definitiva. Il dato viene ribaltato quando si guarda alle posizioni giuridiche delle persone inserite in Rems, in cui le provvisorie sono quest’anno solo il 16% dei casi. Sembra dunque che il percorso fatto durante la permanenza in lista d’attesa permette di indirizzare le misure provvisorie verso misure meno contenitive, come la libertà vigilata con prescrizioni terapeutiche.
Nel corso dell’illustrazione è stato evidenziato come l’istituzione del Punto Unico Regionale (Pur) per Toscana e Umbria, formalmente istituito nel gennaio scorso, costituisca un grande cambiamento che va a intervenire sulle relazioni tra magistratura e servizio psichiatrico e come esso stia già servendo e servirà ancora di più nella riduzione della lista d’attesa dei REMS.
Il Pur è stato collocato all’interno della Ausl Toscana Centro. La mission del gruppo di coordinamento del PUR è quella di prendere le decisioni a valenza strategica. In particolare, il coordinamento presidia alla realizzazione dei protocolli con le autorità giudiziarie e gestisce la lista d’attesa.