Rsa, i gestori: “Bene l’aumento della quota sanitaria”

Apprezzamento per la delibera del consiglio regionale: “Ma è solo il primo passo”
Dai gestori delle Rsa toscane apprezzamento e soddisfazione per la delibera circa l’aumento della quota sanitaria destinata alle residenze per anziani approvato a fine settembre dalla giunta regionale, pur nella consapevolezza che “ancora molto resta da fare per la tenuta dell’intero settore”.
Per le associazioni quello appena compiuto “è un primo, importante passo utile a dare concretezza all’accordo sottoscritto con la Regione un mese fa, giunto dopo tre anni di gravi difficoltà – si legge in una nota – emerse soprattutto con l’aumento dei costi legati alla pandemia ed energetici, dopo i quali la preoccupazione non può che continuare a essere alta”.
“Ben lontano dal riconoscimento dell’incremento reale dei costi per le prestazioni nelle strutture, anche in considerazione di quanto è atteso per i prossimi mesi (come ad esempio il rinnovo del Ccnl cooperative sociali, che si preannuncia particolarmente oneroso a fronte dell’elevata inflazione e che segue quello già recepito dalle Rsa pubbliche), l’adeguamento economico previsto rappresenta – scrivono i gestori – l’inizio di un percorso mirato alla sopravvivenza del settore e ad assicurare standard di qualità adeguati ai servizi per la non autosufficienza: l’auspicio, ora, è che il confronto che la Regione prosegua con atti concreti e con il coinvolgimento anche dei Comuni, oltre che dei gestori per l’attuazione di tutti i restanti punti contenuti nel protocollo d’intesa”.
L’iter delineato dal documento comprende, oltre all’aumento progressivo della quota sanitaria da ora al 2025 e al conseguente incremento del fondo per le Rsa, ulteriori impegni di fondamentale importanza: l’istituzione di un osservatorio permanente per la stima del fabbisogno di personale, con lo scopo di favorire e semplificare l’accesso ai percorsi di formazione professionale abilitanti alle funzioni assistenziali; l’istituzione di un tavolo tecnico- scientifico per la valutazione dell’attuale composizione dei costi delle Rsa e del livello di sostenibilità economica nel medio periodo compatibile con i criteri di qualità, appropriatezza assistenziale e sicurezza degli operatori, anche nell’ottica di una valorizzazione congiunta del sistema di “libera scelta” per il cittadino; l’avvio di un confronto con i Comuni, le Società della salute e le zone distretto per rivalutare l’adeguatezza del limite di compartecipazione della quota sociale; l’apertura di un tavolo con i più importanti istituti bancari per verificare le opportunità finanziarie che possono essere offerte ai gestori delle strutture; l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della proposta di legge 174/2023 per la programmazione del fabbisogno di posti letto Rsa con l’obiettivo di rendere più cogenti i criteri di valutazione e autorizzazione per la realizzazione di nuove strutture, impedendo a progetti per nuove maxi-Rsa di aggirare la normativa regionale, evitando il rischio di sperequazione e di congestione dell’offerta in alcuni territori a scapito di altri;
la revisione dei modelli assistenza per l’evoluzione, nel medio-lungo periodo, del sistema di offerta residenziale in termini di appropriatezza e qualità assistenziale.
I gestori delle Rsa toscane rinnovano dunque la propria disponibilità a condividere con le istituzioni l’impegno su tali aspetti cruciali per la sopravvivenza del settore.