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Petrucci (Fdi): “Accusare il governo di lentezza è un atto di ipocrisia istituzionale”

17 aprile 2025 | 17:15
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Petrucci (Fdi): “Accusare il governo di lentezza è un atto di ipocrisia istituzionale”

La senatrice evidenzia: “Il governo sta lavorando con serietà, senza fare passerelle, per dare risposte concrete a chi è stato colpito”

Sentire il Partito Democratico parlare di ritardi sul riconoscimento dello stato d’emergenza nei territori alluvionati, è francamente surreale. Parliamo di componenti della stessa compagine politica che, a distanza di due anni dall’alluvione del 2023, non è ancora riuscita a far arrivare alle famiglie e alle imprese toscane tutti i ristori, pur potendo disporre delle risorse in cassa dal mese di luglio del 2024″, esordisce il senatore e membro della commissione ambiente di Fratelli d’Italia, Simona Petrucci.
“Accusare il governo di lentezza è un atto di ipocrisia istituzionale e di strumentale propaganda elettorale, soprattutto considerando che i sopralluoghi necessari al riconoscimento dello stato di emergenza sono e devono essere effettuati dal Dipartimento della Protezione Civile proprio insieme ai tecnici della Regione Toscana. Le tempistiche seguite – spiega Petrucci – sono quelle previste dalla legge, non quelle della polemica politica da quattro soldi che siamo costretti a leggere”.
Il governo sta lavorando con serietà, senza fare passerelle, per dare risposte concrete a chi è stato colpito. Chi ha responsabilità amministrative in quei territori, prima di attaccare, dovrebbe piuttosto chiedersi perché quelle risposte non siano ancora arrivate a chi ne ha diritto. Ma c’è anche dove, se possibile, la Toscana è riuscita a fare peggio – evidenzia la senatrice -: nella gestione delle risorse destinate alla prevenzione del rischio idrogeologico e alla protezione del territorio”.
In questi anni la Regione ha dimostrato un’incapacità assoluta nel trasformare i fondi a disposizione in interventi concreti, lasciando il territorio esposto a rischi sempre più gravi. I dati parlano chiaro: milioni di euro stanziati e ancora inutilizzati, progetti strategici annunciati con enfasi ma mai portati a termine, mentre le comunità locali vivono nell’incertezza e nella paura. Emblematico, in questo senso, è il caso delle casse di espansione sull’Arno, opere fondamentali per la sicurezza idraulica di Firenze e della sua area metropolitana”.
“Dovevano essere completate da anni e invece oggi ancora non sono una realtà, con un conseguente verticale aumento dei i costi, passati dai 74 milioni di euro previsti nel 2015 ai quasi 200 milioni attuali. Un’impennata frutto di ritardi, di inefficienze e di una gestione che definire superficiale è un eufemismo. Quello che ci ritroviamo oggi non sono opere di messa in sicurezza ma solo tanti, troppi album fotografici di passerelle elettorali del presidente Giani e della sua giunta. Basta spot, basta propaganda – conclude -: servono serietà, concretezza e rispetto per i cittadini”.
Foto da profilo instagram ufficiale Simona Petrucci @simonapetrucci71