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Dazi Usa, Torselli (FdI-Ecr): “Il 30 per cento del fatturato toscano dipende dall’export”

23 marzo 2025 | 17:15
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Dazi Usa, Torselli (FdI-Ecr): “Il 30 per cento del fatturato toscano dipende dall’export”

Il membro della Commissione per il Commercio Internazionale: “Una guerra commerciale metterebbe a rischio interi comparti strategici, come il vino, l’olio, la pelletteria e il tessile”

L’europarlamentare FdI-Ecr e membro della Commissione per il Commercio Internazionale, Francesco Torselli, in risposta alle parole pronunciate dal Commissario Maros Šefčovič sulla strategia europea dei contro-dazi.

“Sono rassicurato dalle parole del Commissario europeo per il commercio, Maros Šefčovič, quando dice che la guerra dei dazi non è lo scenario preferito dall’Unione Europea, perché credo esattamente come lui che oggi non sia il momento per l’Europa di mostrare i muscoli. Non perché sia sempre sbagliato farlo, ma perché oggi è necessario usare più il cervello dei muscoli”.

“Secondo l’ultimo rapporto Istat sulla competitività dei settori produttivi – evidenzia Torselli -, l’Italia è tra i Paesi più vulnerabili all’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti, con oltre 23mila aziende a rischio e più di 400mila lavoratori potenzialmente coinvolti. La Toscana, in particolare, è tra le regioni più colpite: il 30 per cento del fatturato regionale dipende dall’export e una guerra commerciale metterebbe a rischio interi comparti strategici, come il vino, l’olio, la pelletteria e il tessile”.

“Guardarsi attorno non significa fuggire dalle responsabilità o dal rapporto con gli Stati Uniti, ma è necessario, perché se non lo fa l’Europa, lo farà qualcun altro. Penso ai massicci investimenti della Cina in Sud America”, spiega l’eurodeputato.

“L’Ue è considerata un partner commerciale affidabile dagli altri Paesi. Dobbiamo garantire la stessa affidabilità anche alle nostre imprese, proteggendole quando ci rivolgiamo ai mercati esteri e impedendo che vengano colpite da scelte miopi che rischiano di penalizzare il nostro export. L’Europa – conclude – deve agire con pragmatismo e responsabilità, evitando scelte che potrebbero trasformarsi in un boomerang per la nostra economia”.