Bomba carta nel giardino dei Martiri delle Foibe a Licciana Nardi

Sdegno di FdI e Lega
Una bomba carta fatta esplodere a Licciana Nardi nel giardino dei Martiri delle Foibe ha destato lo sdegno sia di Fratelli d’Italia che della Lega.
“Condanniamo con la massima fermezza l’azione vigliacca che sporca, come quelle oltraggiose a Basovizza e in altre zone d’Italia, la memoria delle vittime delle foibe nel giorno del Ricordo. Qualcuno, evidentemente, non si è limitato alle minacce verbali e ha scelto la via della violenza, facendo esplodere un ordigno. A chiunque abbia commesso una simile e vile azione, vogliamo dire con forza che è stata inutile. Perché non sarà una bomba carta a condizionare o a modificare, in alcun modo, le nostre certezze ed il nostro percorso di rispetto, di tributo e di riconoscimento della verità per quanto concerne la tragedia che colpì il popolo giuliano-dalmata”. Lo scrive, in una nota, il deputato apuano di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese.
“L’esplosione di una bomba carta avvenuta ieri sera nel Giardino del Ricordo delle Vittime delle Foibe a Licciana Nardi, in Lunigiana, è un atto vergognoso e inaccettabile, un’offesa non solo alla memoria delle vittime di quella tragica pagina della nostra storia, ma anche ai valori fondamentali di civiltà e rispetto che dovrebbero unirci tutti. Commemorare le vittime delle Foibe e difendere la verità storica non sono semplici gesti simbolici, ma un dovere morale. Le atrocità subite dagli italiani in Dalmazia, Istria, Venezia Giulia non possono essere dimenticate o, peggio ancora, negate o minimizzate, come purtroppo qualcuno continua a fare ancora oggi. Questo attentato è un vile attacco alla memoria e chi l’ha compiuto deve essere individuato e punito quanto prima. A chi vorrebbe cancellare o infangare la nostra memoria storica, rispondiamo con ancora più forza e determinazione: non ci faremo intimidire”. Lo dichiara l’europarlamentare toscana della Lega Susanna Ceccardi.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Massa che ora dovranno indagare per risalire ai responsabili.