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Premierato, Marcello Pera in Senato: “È una forma di democrazia come altre, ma il testo è a rischio incostituzionalità”

21 maggio 2024 | 18:30
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Premierato, Marcello Pera in Senato: “È una forma di democrazia come altre, ma il testo è a rischio incostituzionalità”

Il presidente emerito a Palazzo Madama: “Dobbiamo fare una buona riforma, senza avere paura dei problemi che ci sono”

Non mancano anche momenti di critica al testo presentato al parlamento nelle parole che oggi (21 maggio) il presidente emerito del Senato, Marcello Pera, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia, ha usato per parlare della riforma costituzionale della maggioranza che ha come obiettivo l’introduzione dell’elezione diretta del premier.

Il premierato non è il regime della tribù, è una forma di democrazia come altre – ha detto nel suo intervento in aula – Sono molto stupito dall’opposizione che viene fatta a questo disegno di legge, soprattutto dalla sinistra, perché è una posizione pregiudiziale. Il Pd dimentica la sua storia recente visto anche che è il Pd che ha presentato i progetti sul priemerato, a partire dal ddl di Cesare Salvi”.

Lo stesso Pera ha anche messo in fila una serie di quelle che ritiene delle incongruenze di fronte alle quali bisognerebbe avere il coraggio di osare anche per evitare rischi di incostituzionalità.

“Dei cambiamenti sono stati fatti in commissione a dimostrazione – ha premesso Pera – che la maggioranza, magari silenziosa, stava lavorando ma ci sono delle incongruenze, come il voto di fiducia, i contrappesi che potrebbero essere maggiori, l’assenza di uno statuto dell’opposizione che pure la stessa opposizione non ha voluto, visto che ha votato contro. Ma c’è un punto che è importante, il testo dice che il presidente del Consiglio è eletto direttamente dal popolo ma non specifica come. Molte cose sono rimandate a una legge elettorale e io con molta onestà vi dico che non tutto si può fare con una legge elettorale senza una previsione costituzionale. Cosa accade con il voto estero? Cosa accade in caso di discrasia tra Camera e Senato? Cosa si fa se i poli invece di due sono tre? Mi auguro adesso che il governo e il relatore, che hanno già dimostrato volontà di fare correzioni, prendano atto di queste obiezioni e possano modificarlo. Ma questo vuol dire che dobbiamo lavorare ancora un po’, che il testo non è chiuso. Possibile emendarlo in quest’aula? Temo di no“.

“Cari amici – ha concluso Pera – dobbiamo fare una buona riforma, non dobbiamo avere paura dei problemi che ci sono, dobbiamo affrontarli, dobbiamo avere paura solo della nostra paura. E siccome dobbiamo fare questa riforma, allora possiamo”.