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Cariche e manganellate agli studenti, gli ex sindaci di Pisa:”Violenza ingiustificabile”

28 febbraio 2024 | 19:30
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Cariche e manganellate agli studenti, gli ex sindaci di Pisa:”Violenza ingiustificabile”

Intervento di Marco Filippeschi, Paolo Fontanelli e Sergio Cortopassi per i fatti accaduti lo scorso 23 febbraio

Lettera aperta degli ex sindaci di Pisa Marco Filippeschi, Paolo Fontanelli e Sergio Cortopassiper i fatti accaduti lo scorso 23 febbraio, durante il corteo studentesco pro Palestina. 

“Siamo rimasti profondamente colpiti e indignati – si legge nella missiva  – da quanto è accaduto nella nostra città venerdì scorso. L’intervento delle forze dell’ordine contro gli studenti che manifestavano pacificamente è stato del tutto ingiustificabile e ha offeso profondamente la nostra città, come anche il sindaco Michele Conti ha affermato, e i sentimenti democratici di una larghissima parte degli italiani. Le parole chiarissime e ferme del presidente Sergio Mattarella ci rappresentano pienamente. Ora confidiamo in azioni conseguenti del Governo e in una rapida azione dell’autorità giudiziaria per accertare le responsabilità”.

Le dinamiche appaiono chiare dalle riprese video e dalle testimonianze – proseguono –  e a nulla valgono le mistificazioni che si sono sentite e lette per coprire gli eccessi e chi ne è stato autore in modo diretto o per la pessima gestione dei servizi di ordine pubblico. Vogliamo testimoniare, per parte nostra, data la nostra esperienza di sindaci e, ancor più lunga, di militanti politici, l’assoluta anomalia che Pisa oggi ha dovuto vivere: ha fatto a ragione pensare ai fatti gravi avvenuti nella nostra città nelle mobilitazioni studentesche sorte nel 1968. Successivamente, in momenti ancora difficili, in occasione di manifestazioni assai delicate e di tanti eventi di forte impatto simbolico, mai si erano verificati fatti assimilabili a quelli visti in via San Frediano”.

“Siamo testimoni di tanti sforzi compiuti dai questori e dai prefetti, di concerto con le istituzioni locali, per garantire il diritto costituzionale a manifestare e per minimizzare ogni rischio.Dunque non vanno generalizzati giudizi sulle forze dell’ordine, ma ciò evidenzia ancor più le responsabilità che emergono nel caso specifico –  concludono -, inoltre, nei fatti pisani e in altri accaduti in diverse città, c’è l’esito di un clima particolare che si è creato, per influenzare negativamente settori di apparati dello Stato, per farli arretrare rispetto all’acquisizione faticosa di una convinta aderenza all’ispirazione e al dettato costituzionale. Dunque va chiesto un cambiamento dell’impostazione allergica al dissenso troppe volte dimostrata dai vertici del Governo”.