Sanità, Amorese e Fantozzi (FdI): “Grave mancanza della guardia medica durante le festività”

Gli esponenti del partito della Meloni: “Solo l’ultima inefficienza del sistema sanitario toscano. Regione e Asl facciano il possibile per garantire i servizi”
“Abbiamo appreso dalla stampa e ci sono arrivate diverse segnalazioni riguardo al fatto che la guardia medica non fosse raggiungibile sul nostro territorio in occasione delle ultime festività. Molti cittadini hanno provato a contattare il numero della guardia medica ma non hanno mai avuto risposta, pertanto in diversi si sono dovuti recare al pronto soccorso nonostante che i loro malanni e malesseri non fossero così gravi. Al momento, il piano di telemedicina e i servizi di continuità assistenziale sono un flop a Massa e provincia. La Regione e la Asl si difendono con la scusa che mancano i medici. Un fatto sicuramente vero, però da chi gestisce questi servizi ci aspetteremmo anche delle soluzioni per avere più dottori a disposizione”.
Così il deputato Alessandro Amorese e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi, che affermano: “La questione della reperibilità della guardia medica durante le festività natalizie, è solo l’ultima inefficienza del sistema sanitario regionale. Da tempo ci stiamo occupando della riorganizzazione del servizio su tutto il territorio. Lo scorso ottobre avevamo presentato una interrogazione in consiglio regionale per conoscere la programmazione dei servizi sanitari a Massa e in Lunigiana. Dopo più di due mesi e un nostro sollecito, la Asl Toscana nord ovest ci ha dato una risposta del tutto insufficiente. La dott.ssa Casani ci ha riferito che la programmazione futura si baserà prevalentemente sulla realizzazione delle case di comunità alla ex stazione di Massa, a Pontremoli ed a Aulla e della centrale operativa territoriale di Aulla”.
“Tutte strutture che impiegheranno anni ad essere attivate e a lavorare a regime. Vorremmo sapere come ha intenzione di procedere la Asl Toscana nord ovest per garantire servizi adeguati ai cittadini in questa fase di transizione. È inaccettabile – concludono Amorese e Fantozzi – che nel 2024 i cittadini siano costretti ad andare al pronto soccorso per due linee di febbre”.