Alluvione, Giani relaziona in Consiglio: “5 milioni di sostegni per famiglie e aziende”

Il governatore: “È il momento di agire per il bene della comunità”. Possibile estensione dello stato di emergenza anche alle provincie di Lucca e Massa Carrara
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha tenuto questo pomeriggio (7 novembre) un’informativa al Consiglio regionale sulla situazione che si è determinata a seguito degli eventi alluvionali dei giorni scorsi e che lo vede incaricato quale commissario delegato per l’emergenza. E ha chiesto un ulteriore minuto di raccoglimento prima di diffondersi nell’illustrazione di un quadro ancora in divenire.
Giani è partito da un’accorata descrizione della “vastità di quello che è accaduto, gli eventi calamitosi che hanno coinvolto la Toscana, con la caduta d’acqua che in quelle sei-sette ore si è riversata nelle zone più colpite. Eventi che hanno superato la misura di quanto accadde nel 1966”. Da Livorno, “dove con il sindaco Salvetti abbiamo valutato che per fortuna sono stati eseguiti i lavori che hanno stombato il Rio Maggiore, il Rio Ardenza, altrimenti ci saremmo trovati agli stessi effetti del 2017; a Pontedera, San Miniato, Cerreto Guidi, Stabbia, fino al Monte Albano, a Lamporecchio, dove sono morte due persone. E poi a Quarrata, Agliana, Montale, Figline di Prato, dove in queste ore è stata trovata l’ottava vittima, con la furia del Bardena, e ancora a Prato, Montemurlo col torrente Bagnolo, e la parte bassa della provincia di Prato, a Seano, dove il torrente Furba, un rigagnolo, ha formato un lago. Fino all’allagamento di Campi Bisenzio, con il 68 per cento della popolazione colpita. Chi va fuori sono soprattutto gli affluenti del Bisenzio – ha ricordato il presidente –: il torrente Marina da una parte e dell’altra il Marinella”. Un’alluvione che ha come protagonisti “non l’Arno, che non raggiunge neppure il livello di guardia, non il Bisenzio in sé, ma i piccoli affluenti, il reticolo minore fatto di rii e torrenti”. Cinque le province toscane più duramente colpite, “quelle che hanno subito danno tanto forti ed evidenti” e sono oggetto della prima ordinanza di emergenza nazionale, “che potrà però essere successivamente integrata e potrebbe interessare altre due province, Lucca e Massa, sulla base di documentazioni più dettagliate”.
Il presidente conferma in aula di aver “trovato subito la disponibilità di Curcio, per la Protezione civile, e del ministro Musumeci”. E valuta positivamente “il comportamento degli esponenti del governo a partire dalla presidente Meloni, che ringrazio. In tutti loro ho trovato correttezza”. Richiama “il costante scambio di messaggi con il ministro Salvini”. Quindi rinnova il ringraziamento al “presidente della Repubblica Mattarella, così come ai leader politici nazionali: in tutti ho riscontrato sensibilità e correttezza”. Si rivolge ai consiglieri regionali: “Sento uno spirito costruttivo da parte di tutti voi – dice Giani –. Da uomini delle istituzioni dobbiamo dimostrare di saper essere vicini e fornire il sostegno alla popolazione. Dobbiamo essere presenti nei Comuni. Dal centro operativo di via di Novoli abbiamo compiuto una funzione di coordinamento, la tempestività dell’azione è stata forte”. Ricorda “i quaranta funzionari a disposizione di Massini (direttore difesa del suolo e protezione civile, ndr), coordinati dall’assessora Monni. Poi è stato fondamentale il volontariato organizzato. E voglio ringraziare le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, l’esercito che si è sin dall’inizio coordinato con noi, fino alle imprese attrezzate per il soccorso”.
Giani passa quindi a delineare le misure e gli interventi: “Non c’è solo l’alluvione, ma a Vernio e a Vaiano c’è stato un tale numero di frane che non so quando si potrà ripristinare tutto. Oggi dobbiamo mostrare forza, nella necessità di essere vicini ad un’area così vasta. C’è il problema dei rifiuti, sarà un’impresa lo smaltimento. C’è la necessità di rendere Alia collettore unico delle ditte di spurgo, l’abbiamo fatto con un’ordinanza. Si dovrà accedere con tariffe agevolate all’utilizzo dell’acqua che ora servirà per ripulire gli ambienti”.
Quanto all’incarico di commissario: “I poteri che ho portano a identificare coloro su cui è possibile operare subito, popolazione e attività produttive. Le prime misure economiche di immediato sostegno nei confronti dei nuclei familiari con contributo massimo di 5mila euro; per la ripresa di attività economiche e produttive con un contributo massimo di 20mila euro ad una singola attività; contributi per abitazioni danneggiate in tutto o in parte con contributo da 400 a 800 euro, a seconda della composizione del nucleo familiare”. Si tratta di risorse “per complessivi 5 milioni. Ho intenzione di spenderli attraverso un lavoro di ricognizione che devono fare i Comuni. Documenteremo anche l’esigenza di una cifra superiore ai complessivi 5milioni, c’è la disponibilità del governo, mi ha confermato Curcio”. Poi ci sono “le ordinanze di somma urgenza, che rientrano nell’ambito delle mie funzioni di commissario, a cominciare dal ripristino strade, ponti collassati. Entro 30 giorni dovrò presentare una relazione al ministero ed entro 90 giorni dovrò presentare un piano più strutturato relativo alle opere necessarie”.
“All’inizio avevo chiesto che nella dichiarazione di emergenza nazionale ci fossero anche le province di Lucca e Massa – aggiunge Giani, che con l’informativa risponde anche a un’interrogazione presentata dal gruppo della Lega –: devo dire che Curcio e Musumeci mi avevano dato la disponibilità. Il giorno dopo è emerso che le province immediatamente interessate erano cinque, ma per le altre due non hanno detto no: chiedono che vengano forniti elementi più motivati perché possa essere integrata l’ordinanza. Se questi elementi verranno offerti, l’ordinanza per le cinque province può diventare per sei o sette”.
Il presidente della Toscana ha voluto ringraziare anche le tante Regioni che ci hanno subito dato sostegno: Emilia-Romagna, Puglia, Liguria, Piemonte, Lazio, Campania, Friuli, Lombardia”. E ai consiglieri regionali: “Avete tutta la mia delega, è il momento di agire per il bene delle nostre comunità. Non è vero che la politica è respinta dalla gente. Ho trovato un senso di rispetto che non dobbiamo tradire”.
L’apertura di seduta del presidente del Consiglio Antonio Mazzeo
Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, apre la prima seduta dopo l’alluvione che ha colpito vasti territori della Toscana, esprimendo vicinanza alle popolazioni colpite e rivolgendo subito il pensiero alle vittime che hanno perso la vita in quelle ore terribili. “Vorrei ricordarli qui, nella casa della Democrazia toscana”, dice il presidente, e cita i loro nomi: “Giovanna Innocenti, 83enne residente a Livorno, in cura presso l’Rsa il Molino di Rosignano; Alfio Ciolini, 85 anni, di Montemurlo; i coniugi Teresa Perrone e Antonio Madonia: 70 lui, 65 lei, di Lamporecchio; Teresa Pecorelli, 84 anni, di Montemurlo; Tindaro Di Amico, 73enne di Cantagallo; Gianni Pasquini, 69 anni, di Campi Bisenzio. È notizia di questi ultimi minuti che è stato ritrovato anche il corpo senza vita dell’ultimo disperso nel pratese, Antonio Tumolo, 84 anni, di Prato – ricorda Mazzeo –. Sono ore terribili per la nostra regione. La Toscana grazie alla solidarietà dei propri cittadini ha sempre trovato la forza di ripartire, lo farà anche questa volta”. Il presidente chiede quindi all’aula un minuto di raccoglimento.
Anche questa volta, la Toscana ha saputo reagire, aggiunge il presidente: “C’è un popolo che è ferito. Migliaia di volontari stanno aiutando ancora le popolazioni che hanno le case piene di fango. Sono in particolare giovani – sottolinea Mazzeo –, tante ragazze e tanti ragazzi che hanno deciso di mettersi a disposizione e stanno cercando di portare aiuto. A loro va il grazie più grande. Vorrei ringraziare a nome di tutta l’Assemblea gli operatori della protezione civile, anche le colonne provenienti dalle altre regioni d’Italia che sono venuti a dare una mano, tutti i vigili del fuoco, tutte le forze dell’ordine, tutte le associazioni di volontariato e i nuovi angeli del fango che sono arrivati da tutte le province nei comuni più colpiti”.
Il ringraziamento del presidente è rivolto anche “ai sindaci, tutti, che hanno svolto e stanno svolgendo un lavoro enorme. Hanno sulle spalle la responsabilità della propria comunità. Donne e uomini che non si sono tirati indietro e da più di cento ore sono impegnati a cercare di risolvere i problemi. E il nostro grazie va anche al presidente Giani e all’assessora Monni per il lavoro che insieme alla Protezione civile stanno portando avanti con grande impegno”.
Questo, aggiunge Mazzeo, “è il tempo della responsabilità, della solidarietà verso chi ha perso la casa, il lavoro, verso chi ha perso un familiare. Poi ci sarà il tempo per confrontarci. Ognuno di noi si renda parte di una comunità che vuole rialzare la testa e sono convinto che potrà farcela. C’è bisogno dell’aiuto di tutti e di risposte concrete: ognuno può fare la propria parte, il governo nazionale, il governo regionale, le amministrazioni locali, per dare risposta a chi soffre. Penso –conclude Mazzeo – che la Toscana che consegneremo alla generazione dei nuovi angeli del fango dipende da noi e dalle nostre scelte. Il modo migliore per onorare la memoria di Giovanna, Alfio, Teresa, Antonio, Teresa, Tindaro, Gianni e Antonio è proprio questo: lasciare la nostra terra meno fragile, più sicura ai nostri figli”.