Moschea di Firenze, la Lega si conferma il partito del no

“Da dove arrivano i fondi della Comunità islamica?”. L’imam: “Tutto trasparente”
La Comunità islamica trova i fondi per acquistare la sede per la nuova moschea al posto dell’ex garage di Borgo Allegri, ma alla Lega non va bene ugualmente.
Dopo aver sollecitato con veemenza lo sgombero, entrando anche in collisione con gli alleati di Fratelli d’Italia, adesso che c’è la possibilità di un trasloco in un luogo più adatto, il bersaglio viene spostato sulla provenienza delle risorse per comprare l’immobile di via Martiri del Popolo di proprietà di Intesa San Paolo.
“Ci domandiamo da dove arrivano tutti questi soldi improvvisamente e chi siano i benefattori – dicono il consigliere comunale Federico Bussolin e il commissario cittadino Federico Bonriposi a cui non va giù neppure il ringraziamento al Comune per la vicinanza nel percorso, come detto dall’imam Izzedin Elzir: “Così vicini da garantire anche su attendibilità fondi per l’acquisto della moschea? Così vicini alla Comunità Islamica aggiungiamo, ma così estremamente lontani dai cittadini residenti visto che ancora una volta non c’è stato nessun percorso partecipato serio o confronto pubblico sulla nuova location. Riteniamo opportuno, infatti, ripensare la gestione del giardino del Gratta, oggi scansato dai residenti perché utilizzato come estensione dell’attuale Moschea. Così come rimangono irrisolti i disagi esterni durante i giorni di preghiera”, attaccano i due esponenti del Carroccio, tornando a mettere nel mirino la modifica al Poc che non prevede il cambio di destinazione per i locali che ospitino luoghi di culto, attività delle associazioni dilettantistiche e terzo settore. “Nuove magie della sinistra, che quando vuole sa eccome usare la ‘bacchetta magica’ della politica, ma alle spalle dei fiorentini”.
Intanto l’imam Izzedin Elzir ha annunciato l’ok da parte di Intesa Sanpaolo, proprietaria dell’immobile e non nasconde la propria soddisfazione. “La comunità ha avuto fiducia in me, ho dovuto lavorare in maniera molto riservata per non bruciare i progetti. Ringrazio il Comune, in particolare Nardella e Funaro: li ho chiamati anche a mezzanotte, alle 6 del mattino, loro avevano sempre il telefono acceso per me e non è scontato. Il locale di via Martiri del popolo è migliore 100mila volta rispetto a quello attuale, che è un magazzino. Questa invece è una ex filiale di banca, è elegante”.
E poi gli altri ringraziamenti, a Marco Carrari, console di Israele a Firenze, “mi ha chiamato circa 45 giorni fa, mi ha detto di essere disponibile a dare una mano in qualsiasi modo” e al primo donatore, Franco Cardini, “ha dato un finanziamento di 1000 euro per la compravendita della moschea”. Sulle donazioni abbiamo chiesto solo “che fossero trasparenti”. E infine la stoccata a chi ha provato in ogni modo a gettare benzina sul fuoco. “Qualcuno pensava che i fedeli potessero fare manifestazioni violente ma noi lo abbiamo detto in tutte le lingue, il nostro obiettivo era pregare. Vogliamo ringraziare le forze dell’ordine, la prefettura. E ringrazio tutti i tecnici che hanno lavorato senza prendere un centesimo. Spero che saremo un valore aggiunto per la comunità, la città, il nostro Paese”.