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Via Almirante finisce in Parlamento

22 marzo 2023 | 16:45
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Via Almirante finisce in Parlamento

Simiani (PD): “Il ministro Piantedosi fermi questa decisione”

“Domani il ministero dell’Interno dovrà prendere una posizione ufficiale sulla farneticante decisione della Giunta comunale di Grosseto di intitolare due strade vicine ad Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante. Mi auguro che Piantedosi fermi questa scelta”.

È quanto dichiara Marco Simiani, deputato Pd, annunciando che in commissione Affari Costituzionali della Camera verrà discussa l’interrogazione che ha depositato. “Ricorre proprio oggi l’anniversario della strage di Maiano Lavacchio, in provincia di Grosseto, dove nel 1944 furono uccisi 11 giovani che si erano rifiutati di arruolare nelle fila della Repubblica Sociale. Fu Giorgio Almirante, allora funzionario del governo fascista, a firmare manifesti di condanna a morte simile a quello di Maiano Lavacchio. Per il nostro territorio si tratta di una ferita ancora aperta: dedicargli una via in nome della pacificazione è un affronto insostenibile alla memoria delle vittime e alla nostra comunità”.

E proprio in occasione della commemorazione dei Martiri d’Istia a Maiano Lavacchio, questa mattina i rappresentanti dell’Anpi provinciale di Grosseto, di Cgil e alcuni cittadini presenti hanno voltato le spalle al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna durante il suo discorso, intonando Bella Ciao.  Sempre a Maiano Lavacchio oggi è stata anche inaugurata la Casa della memoria voluta dall’Isgrec, l’Istituto storico grossetano della resistenza, vicino alla piccola costruzione dove avvenne la strage.

Sul caso è intervenuto il deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Toscana Fabrizio Rossi: “Ha davvero del vergognoso la mancanza di rispetto non solo verso il Primo cittadino di Grosseto, ma soprattutto verso la commemorazione di quei giovani morti trucidati a Maiano Lavacchio 1944; il non aver fatto concludere il proprio discorso di commemorazione al sindaco di Grosseto, è mancanza di rispetto verso quei morti innocenti, vittime dell’odio e della guerra civile”.