L’opposizione insiste: “Nardella deve dimettersi”

Tutti contro il sindaco dopo le deleghe tolte a Del Re

Non molla la presa il centrodestra a Palazzo Vecchio: dopo l’assessora Del Re ‘dimissionata’ da Nardella per l’affaire ‘tramvia al Duomo’, Fratelli d’Italia e Lega chiedono al sindaco di fare lui stesso un passo indietro.

“Meglio un commissario che gestisce l’ordinaria amministrazione di una Giunta allo sbando”, attaccano il consigliere e coordinatore cittadino Jacopo Cellai e il capogruppo Alessandro Draghi. “Sia coerente, per una volta: si dimetta e ammetta il fallimento del proprio mandato”, l’appello (si fa per dire) che arriva da FdI.  “Nel mezzo del percorso del piano strutturale e del piano operativo che deve disegnare la Firenze dei prossimi anni il sindaco scarica l’assessore a cui ne aveva affidato la scrittura dimostrando così di essere politicamente debole, con tanto di pantomima della richiesta di smentita: smentita ricevuta – smentita non sufficiente – revoca. Atteggiamento politicamente imbarazzante”.

Anche la Lega non ci gira intorno, con il capogruppo Federico Bussolin: “Firenze non può permettersi di navigare a vista per un anno intero nell’attesa di vedere quali assestamenti assumerà il PD locale corteggiando la Schlein: è giusto dare la possibilità ai fiorentini di giudicare quanto prima l’operato del Sindaco e, finalmente, affidare la guida della città a chi mette al primo posto Firenze senza pensare alle poltrone”. “Come può anche solo pensare Nardella di gestire le deleghe della Del Re in un momento come questo? – entra poi nel dettaglio – Tra le pezze da mettere al Maggio Musicale, le proteste di Campo di Marte, i cantieri interminabili in città e qualche visita all’estero, bisogna essere pazzi o in malafede: il sindaco di Firenze sceglie di mettere nel cassetto la politica urbanistica, perché non troverà tempo utile per occuparsene”.

Toni non particolarmente morbidi nei confronti di Nardella pure da sinistra: “Ci sembra ragioni come un monarca assoluto, prima della rivoluzione francese – dicono Dmitrji Palagi e Antonella Bundu –  Ha parlato di fiducia, lealtà, sincerità e affidabilità. Nel giro di un paio di giorni un percorso di anni e anni si sarebbe dissolto, per una dichiarazione. E dovremmo crederci? Riteniamo ridicolo usare una dichiarazione per compiere un’azione che evidentemente voleva fare da tempo, per poter mettere veti in vista del 2024”. 2024, suggeriscono, “che forse arriverà prima”.

Di assoluta confusione a scapito dei cittadini parlano invece gli esponenti  5 Stelle Lorenzo Masi e Roberto De Blasi: “Il caos totale regna in Palazzo Vecchio, per prese di posizione per il futuro erede alla candidatura di sindaco della città di Firenze, questione che nel merito non ci interessa, mentre ci interessa il tema della delega dell’urbanistica che oggi è nelle mani del sindaco che di impegni ne ha fin troppi. I cittadini sono sempre i primi a rimetterci per questioni di potere, ora ci aspettano ottanta giorni per le osservazioni sul Poc: sarà in grado di gestire anche questa partita l’amministrazione senza più l’assessore?”.

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