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Lorenzo Fontana (Lega) è il nuovo presidente della Camera

14 ottobre 2022 | 13:45
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Lorenzo Fontana (Lega) è il nuovo presidente della Camera

Eletto al quarto scrutinio con 222 voti

E’ Lorenzo Fontana, deputato della Lega, il nuovo presidente della Camera, eletto, oggi, 14 ottobre, al quarto scrutinio con 222 voti.  I votanti sono stati 392.

“Onorevoli colleghi, è con forte gratitudine e grande commozione che mi rivolgo per la fiducia, ringrazio chi mi ha votato e chi no. Sarà mio onore dirigere il parlamento – il discorso del neo eletto dopo la proclamazione – La Camera rappresenta le diverse volontà dei cittadini: la nostra è una nazione multiforme con diverse realtà storiche e territoriali che l’hanno formata e l’hanno fatta grande: la grandezza dell’Italia è la diversità. Interesse dell’Italia è sublimare le diversità.  Voglio dedicare un primo saluto al pontefice Francesco che rappresenta un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani. Il Papa sta svolgendo un’azione diplomatica a favore della pace senza uguali.  Come ricordato da Mattarella il ruolo delle autonomie è decisivo: il pluralismo delle istituzioni e nelle istituzioni rafforza la democrazia e la società. Dalle risposte che daremo dipenderà la qualità della democrazia. Serve portare avanti grande collaborazione. La legislatura che sta iniziando dovrà riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche. Servirà una inversione di tendenza tra potere normativo del governo e del Parlamento. Bisogna assicurare a tutti i cittadini la pari dignità sociale: il Parlamento sia promotore dei diritti di tutti, soprattutto i più vulnerabili e fragili. Maggioranza e opposizione dovranno dialogare e garantire piena collaborazione con gli altri organi costituzionali. Desidero rivolgere un vivo e autentico saluto al presidente della Repubblica Mattarella, perno della nostra nazione e fondamentale garante della nostra Costituzione”. 

Non appena inizia la quarta votazione per eleggere il presidente della Camera è apparso in aula un striscione con la scritta “No a un presidente omofobo pro Putin”.