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“E’ per noi naturale aderire al vostro appello”, Cantiere Aperto scrive al Comitato per la difesa di Coltano

1 giugno 2022 | 10:30
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“E’ per noi naturale aderire al vostro appello”, Cantiere Aperto scrive al Comitato per la difesa di Coltano

L’obiettivo, portare avanti una vera green economy anche per le future generazioni

Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Civica Ecologista, Sinistra Italiana, Europa Verde-Verdi, scrivono una lettera in favore della difesa di Coltano, rispondendo con un “no” secco alla proposta di far sorgere una base militare nel parco di Coltano. Ecco, riportata integralmente.

Care amiche e cari amici del Comitato per la difesa di Coltano, è per noi naturale aderire al vostro appello. I valori che mettiamo al centro della nostra azione politica sono gli stessi che costituiscono le fondamenta della vostra lotta e della vostra mobilitazione. Come Cantiere Aperto, non appena venuti a conoscenza del progetto, abbiamo immediatamente detto “no” alla base nel parco con comunicati ai giornali e convocando un’assemblea pubblica a Coltano. La nostra è una posizione trasparente e unitaria: noi diciamo un “no” granitico alla possibilità che la base militare o anche una sua porzione, a seguito del cosiddetto “spacchettamento”, possa venire collocata nel perimetro del parco e dell’intero borgo di Coltano. Al contempo, non abbiamo una posizione pregiudiziale verso le esigenze logistiche dell’arma dei carabinieri, esigenze che tuttavia potranno trovare un’adeguata risposta solo grazie ad un’analisi approfondita delle moltissime aree ed importanti volumi che oggi risultano sottoutilizzati o addirittura inutilizzati e non sono collocati, lo ripetiamo, nel territorio del parco. La soluzione dovrà essere individuata grazie alla razionalizzazione, al recupero e al riuso, dei moltissimi “spazi vuoti di cui il nostro territorio comunale è pieno”.

Dobbiamo superare la logica che ha visto spesso, quasi sempre, prevalere scelte operate per compartimenti stagni, senza una visione integrata. La partita vera inizia ora! Una partita complessa che dovrà essere giocata mettendo al centro la trasparenza.   È il momento della responsabilità e della coerenza. È necessario un percorso condiviso e partecipato tra istituzioni e cittadini che consenta, grazie ad un’attenta riflessione, l’individuazione della migliore risposta alle necessità dei diversi reparti dell’arma dei carabinieri. Una risposta che dovrà rispettare il divieto di violare il territorio del parco e al contempo essere coerentemente orientata ad evitare il consumo di nuovo suolo anche fuori dal parco. Inoltre, appare evidente che sarà necessario anche un concreto ridimensionamento del progetto. L’iter per giungere alla migliore soluzione sarà complesso e probabilmente sarà la prossima amministrazione a gestire concretamente la questione individuando e portando a realizzazione la definitiva soluzione. Questo è un fortissimo motivo in più che spinge noi del Cantiere aperto delle forze progressiste e del centrosinistra a costruire una forte e vincente alternativa politica all’attuale giunta comunale.

Crediamo infatti che i cittadini dovrebbero essere spaventati dalla possibilità che la problematica della base militare possa essere gestita dall’attuale giunta, una giunta che sta approvando a tappe forzate un piano strategico intercomunale che è lontano anni luce dai valori della reale difesa del territorio. Quando sul tavolo ci sono questioni importanti è fondamentale che chi ha la responsabilità di amministrare possieda una chiara visione del futuro e metta al centro della propria operatività la difesa e l’interesse delle prossime generazioni. Nel vostro gradito appello, che è stato scritto prima dell’emanazione, il 24 maggio, del nuovo Decreto del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, manifestate una giusta preoccupazione per la possibilità che il borgo di Coltano possa continuare ad essere inserito all’interno del progetto dell’Arma. Tale Decreto esplicita che l’obiettivo è quello “di consentire un insediamento nel territorio in armonia con le esigenze della pianificazione urbanistica e ambientale”. La storia è quindi tutta dascrivere e la scriveremo insieme grazie alla vostra mobilitazione e al nostro instancabile uso di tutti gli strumenti della politica. Noi del Cantiere Aperto, insieme a voi del Comitato per la difesa di Coltano e a tutte le associazioni, le forze politiche e i cittadini che hanno realmente a cuore la difesa dell’ambiente e la salvaguardia del territorio, dovremo tenere la barra dritta per il raggiungimento dei comuni obiettivi.

La politica, quando è buona politica, ha il compito di trasformare i problemi in opportunità. Abbiamo ben chiara quale dovrà essere, in riferimento agli immobili del borgo di Coltano, il risultato finale del faticoso percorso che inizia oggi e che, lo sottolineiamo ancora una volta, è tutto da scrivere. La villa Medicea, le Stalle del Buontalenti, la Stazione Marconi, la scuola Diaz, dovranno essere recuperati con l’esclusivo fine della pubblica fruizione valorizzando il parco e rispettandone l’originaria vocazione. Lo ribadiamo in modo fermo e inequivocabile: il recupero del borgo di Coltano ed il restauro conservativo degli edifici storici già esistenti dovrà essere realizzata nel rispetto della normativa prevista dal parco solo per le finalità e le funzioni ivi previste e nella direzione di progetti finalizzati alla green economy. Pertanto, siamo contrari anche alla semplice collocazione all’interno del borgo delle abitazioni dei militari che immaginiamo, anche in riferimento al delicato compito che gli viene affidato, abbiano necessità di una privacy e una protezione che non sono compatibili con un luogo che tutti noi vogliamo aperto ai cittadini. Un luogo che dovrà diventare il simbolo di come immaginiamo il futuro. Oggi molti si riempiono la bocca di parole di cui, in alcuni casi, non conoscono neppure il reale significato.

La difesa dell’ambiente diviene triste greenwashing, un insopportabile ecologismo di facciata. Tutti si affrettano a definire sostenibile spesso anche il peggiore modello di sviluppo, tant’è che “sostenibilità” è ormai diventata una parola inflazionata. Noi ne conosciamo il profondo significato e siamo consapevoli di vivere in un pianeta le cui risorse non sono infinite. Chi avrà la responsabilità, di disegnare il futuro della città di Pisa dovrà avere ben chiaro, nel cuore e nella mente, qual è la strada da seguire per uno sviluppo veramente sostenibile e durevole, che non rubi il futuro alle prossime generazioni.