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Amministrative, urne aperte: si vota fino alle 15 per eleggere 31 nuovi sindaci

4 ottobre 2021 | 09:30
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Amministrative, urne aperte: si vota fino alle 15 per eleggere 31 nuovi sindaci

Affluenza bassa nella prima giornata di voto. Attesa per il via allo spoglio

Oggi si conosceranno i nomi dei nuovi sindaci di 31 comuni della Toscana. Dalle 15, infatti, inizia lo spoglio delle schede elettorali. La due giorni elettorale è iniziata all’insegna di un’affluenza ovunque piuttosto scarsa. A incidere forse anche il fatto che cinque anni fa, per le amministrative, si votava in un solo giorno. Ma ogni analisi del dato è rimandato in attesa del quadro complessivo, alla chiusura delle urne di oggi pomeriggio.

Le sfide più attese sono quelle nei comuni oltre i 15mila abitanti, in particolare a Grosseto, capoluogo di provincia, Montevarchi, Sansepolcro, Reggello, Sesto Fiorentino, Massarosa e Altopascio.

Questi tutti gli altri comuni al voto domani e lunedì: Abetone Cutigliano, Anghiari, Bagnone, Buti, Capalbio, Carmignano, Castellina Marittima, Castiglione della Pescaia, Chiusi, Civitella Val di Chiana, Larciano, Monticiano, Montignoso, Orbetello, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, Pontremoli, Roccalbegna, San Vincenzo, Santa Luce, Scansano, Seravezza, Trequanda e Vecchiano.

Come si vota

Nei Comuni con meno di 15mila abitanti si vota con una sola scheda per eleggere sia il sindaco sia i consiglieri comunali.

Il Governo ha emanato il decreto legge 5 marzo 2021, con il quale viene  disposto che per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale nei comuni sino a 15.000 abitanti, ove sia stata ammessa una sola lista – è il caso del Comune di Piazza al Serchio -, sono eletti tutti i candidati compresi nella lista ed il candidato a sindaco collegato, purché la lista abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50% dei votanti e il numero dei votanti non sia stato inferiore al 40% degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Qualora non siano rispettate le due percentuali, l’elezione è nulla. Infine, il decreto stabilisce che per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale nei comuni sino a 15.000 abitanti, per la determinazione del numero degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune non si tiene conto degli elettori iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero che non esercitano il diritto di voto .

Ciascun candidato alla carica di sindaco sarà affiancato dalla lista elettorale che lo appoggia, composta dai candidati alla carica di consigliere. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato sindaco, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia. Il voto per il sindaco e quello per il consiglio sono uniti: votare per un candidato sindaco significa dare una preferenza alla lista che lo appoggia. Viene eletto sindaco, il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

Nei Comuni sopra i 15mila abitanti sulla scheda i votanti troveranno il nome del candidato con accanto i simboli dei partiti collegati. È possibile esprimere due preferenze per i candidati consiglieri, ma di genere diverso (un uomo e una donna). In caso di due preferenze di identico genere verrà annullata la seconda indicazione di voto.

È possibile effettuare il voto disgiunto, ovvero votare un candidato sindaco e una lista non collegata. In caso di voto solo alla lista il voto si estende anche al candidato sindaco corrispondente mentre il voto al solo candidato sindaco non si estende alla lista collegata.

È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio). Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.