Sinistra Italiana al sindaco Nardella: “Porti in consiglio comunale gli atti per la ripubblicizzazione delle mense”

Il partito:”Dobbiamo recuperare 20 anni di ritardi”
Sinistra Italiana chiede al sindaco di Firenze Dario Nardella di portare subito in consiglio gli atti per la ripubblicizzazione delle mense.
“Il dibattito di questi giorni sul futuro delle mense ha del surreale – spiegano -, da anni come Sinistra Italiana lottiamo insieme ai nostri consiglieri per chiedere la fine del sistema degli appalti che ha dimostrato di non aumentare la qualità, di ridurre le tutele per i lavoratori e le lavoratrici e di aumentare i profitti solo per i gestori senza nessun risparmio per l’amministrazione. In sostanza un fallimento su tutta la linea”.
“Dobbiamo recuperare 20 anni di ritardi – precisano – pessima qualità del servizio, precarie condizioni di lavoro e impoverimento del servizio; di fronte a tutto questo il teatrino, infarcito dei mantra liberisti, tra Italia Viva e Partito Democratico è pietoso, la città merita di meglio. Vogliamo cogliere la bontà dell’idea della giunta e rilanciamo, attendiamo nel prossimo mese i primi atti per tracciare la strada di un piano per una ripubblicizzazione totale dei servizi con regole certe: contratti sicuri e a tempo indeterminato, verifiche e investimento sulla qualità. La qualità non nasce da sola con la costituzione di un nuovo soggetto, ma richiede un’amministrazione e regole da definire orientate alla garanzia di lavoratori e cittadini”.
“Prendiamo esempio il servizio ristorazione di Sesto Fiorentino – precisano – e andiamo oltre: a Firenze il comune spende 2,60 euro a pasto, a Sesto 5,15. E’ lampante come la qualità migliori subito se ci si investe; per anni il sistema degli appalti si è basato sulla riduzione dei diritti del personale, a Sesto è stato ripristinato l’articolo 18 per tutte e tutti. Vogliamo investimenti su materie prime di qualità, assunzioni con contratti e stipendi sicuri, anche quando le scuole sono chiuse: le mense non sono lavori stagional”i.
“Nardella e la sua maggioranza – concludono – devono aver chiaro che internalizzare i servizi non è la semplice modifica della proprietà, ma richiede un ruolo attivo dell’amministrazione, che in questi anni non hanno dimostrato di avere. Noi ci siamo, accogliamo la sfida: portino in Consiglio gli atti e iniziamo a scrivere le regole per quella che potrebbe essere una vera rivoluzione e che per ora sono solo annunci utili a fare rumore preelettorale”.