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Sanità in Lunigiana, Fantozzi (FdI): “Per garantire il servizio del 118 automediche da Carrara o Sarzana”

17 maggio 2021 | 12:19
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Sanità in Lunigiana, Fantozzi (FdI): “Per garantire il servizio  del 118 automediche da Carrara o Sarzana”

Il consigliere regionale: “I casi di Fosdinovo e Fivizzano sono emblematici e preoccupanti”

“La sanità in Lunigiana sconta anni di abbandono, fatta a pezzi da una politica regionale dissennata che lascia al proprio destino territori periferici e montani. Propaganda e promesse mentre i cittadini fanno slalom tra servizi tagliati e presidi sanitari depotenziati. I casi di Fosdinovo e Fivizzano sono emblematici e preoccupanti”.

E’ il commento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi,che ha ricevuto le segnalazioni di Maurzio Boni, del coordinamento comunale Fdi di Fosdinovo, di Giuseppe Oddoni e Mattia Cardellini, del coordinamento Comunale di Fivizzano, di Marco Guidi ed Umberto Zangani, coordinatore e vice-coordinatore provinciali di Fratelli d’Italia, di Alessandro Amorese, dirigente nazionale.

“A Fosdinovo, con la finzione di un presunto miglioramento dello standard precedente – fa presente Fantozzi –  viene ingiustificatamente ridimensionato il servizio del 118 che, adesso, per garantire il servizio su quel territorio, dovrà far affidamento ad auto mediche provenienti da Carrara o da Sarzana. Dall’Asl fanno sapere che non trovano i medici per assicurare il servizio: ai medici bisogna offrire incentivi e la possibilità di far carriera nei territori!”

“A Fivizzano – agggiunge – assistiamo ad una scientifica opera della Regione di soppressione di reparti e servizi per il cittadino, nel silenzio delle amministrazioni locali targate Pd. Il nosocomio fivizzanese è fortemente depotenziato, il territorio subisce la scelta di ridurre la presenza del medico anestesista, del cardiologo e del servizio di odontoiatria, al momento sono sospesi gli interventi chirurgici di ortopedia protesica per carenza di personale. In questo quadro non è dato sapere quale sarà il futuro del reparto di cure intermedie nella struttura Don Gnocchi oggi destinata a Centro Cure Intermedie Covid”