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Insulti a Giorgia Meloni, l’università di Siena ha sospeso il professor Giovanni Gozzini

26 marzo 2021 | 20:08
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Insulti a Giorgia Meloni, l’università di Siena ha sospeso il professor Giovanni Gozzini

Tre mesi senza insegnamento e senza stipendio

Insulti a Giorgia Meloni, l’università di Siena ha sospeso il professor Giovanni Gozzini: per tre mesi non potrà insegnare e non avrà lo stipendio

E’ stato accolto dal Cda dell’università di Siena il parere del collegio di disciplina sulla sanzione al professor Giovanni Gozzini. Confermata la sanzione proposta dal rettore di tre mesi di sospensione dall’ufficio e dallo stipendio.

Lo rende noto lo stesso Ateneo senese sul suo sito.

Il consiglio di amministrazione dell’università di Siena ha accolto nella riunione di questa mattina (26 marzo) il parere espresso dal collegio di disciplina sulla sanzione proposta dal rettore per il professor Giovanni Gozzini e ha deliberato la sospensione del docente dall’ufficio e dallo stipendio per tre mesi.

Nell’ultima riunione dello scorso 16 marzo, infatti, il collegio di disciplina, composto dai professori Gabriella Piccinni, Angelo Barba e Elena Bindi, dopo aver constatato la rilevanza dei fatti sul piano disciplinare, le offese nei confronti dell’onorevole Giorgia Meloni, ha confermato la proposta del rettore Francesco Frati.

In occasione della discussione sull’argomento, il consiglio di amministrazione ha approvato una mozione di alcuni consiglieri, nella quale si sottolinea il ruolo dell’università, istituzione culturale centrale nella società, e la responsabilità che questo ruolo implica nel rispetto dei valori fondanti della nostra comunità.

“Gli attacchi volgari e sessisti rivolti all’onorevole Meloni impongono a noi tutti una seria riflessione  – le parole del rettore -,  è lecito chiederci se stiamo smarrendo l’idea di università come luogo della valorizzazione e della trasmissione critica delle conoscenze. La domanda non è retorica e non implica quindi alcuna risposta predeterminata. Se il Rettore richiama la necessità di una riflessione, allora ciascuno di noi dovrebbe interrogarsi prima di archiviare questo, ed altri recenti episodi, nell’ambito delle responsabilità esclusivamente individuali. Sappiamo di vivere il tempo della retorica totale, nel quale la cultura e le competenze sembrano essere valori facoltativi e dove spesso il linguaggio è calpestato e usato male; e quando si usano male le parole vuol dire che si usano male le idee”