Oratori: la legge regionale per il riconoscimento e la valorizzazione verso l’approvazione definitiva

Via libera dalle commissioni Istruzione e cultura e sanità e politiche sociali in seduta congiunta. Giachi (Pd): “Contributo significativo”
La nuova legge regionale per il finanziamento pubblico agli oratori è prossima alla definitiva approvazione. Nella seduta congiunta di ieri pomeriggio (4 marzo), le commissioni Istruzione e cultura, presieduta da Cristina Giachi (Pd), e Sanità e politiche sociali, guidata da Enrico Sostegni (Pd), hanno dato il via libera a maggioranza alla proposta di legge sul riconoscimento e la valorizzazione della funzione sociale, educativa e formativa degli oratori e delle attività oratoriali.
Il provvedimento è stato approvato con i voti favorevoli di Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle, mentre la Lega si è astenuta. Il testo, ora atteso in aula per l’approvazione definitiva, è il risultato del lavoro di approfondimento delle commissioni, che lo hanno riscritto rispetto alla versione iniziale presentata dalla giunta regionale. La nuova formulazione include una serie di emendamenti proposti dal Partito Democratico, il cui primo firmatario è il consigliere Cristiano Benucci, che ne ha illustrato i contenuti durante la seduta.
Pur mantenendo inalterate le finalità e gli obiettivi della proposta di legge, che prevede uno stanziamento annuale di 300mila euro, le modifiche introdotte con gli emendamenti mirano a innovare il sistema di assegnazione dei contributi.
Come spiegato dal consigliere Benucci, i fondi saranno distribuiti “attraverso un bando che la regione emana annualmente”. Potranno partecipare al bando sia gli enti ecclesiastici che gestiscono direttamente gli oratori, sia gli enti del terzo settore operanti in Toscana, che spesso ne curano la gestione di fatto. Per essere ammessi, questi ultimi dovranno possedere i requisiti richiesti e prevedere nel proprio statuto attività oratoriali svolte in modo continuativo da almeno cinque anni.
Si definiscono i protocolli d’intesa con la Regione ecclesiastica Toscana (Ret) e si promuovono anche le attività di rilevanza sociale ed educativa realizzate dagli enti appartenenti ad altre confessioni religiose con cui lo Stato ha stipulato un’intesa. L’impostazione riprende quanto previsto dalla legge nazionale sugli oratori (n. 206/2003).
Per il protocollo tra la regione e la Ret, è prevista l’individuazione di azioni a livello regionale volte, tra le altre cose, a favorire la formazione degli operatori.
“I criteri di priorità per la concessione dei contributi – ha spiegato Benucci – riguardano diversi ambiti. Innanzitutto, lo svolgimento di attività educative finalizzate a supportare il percorso scolastico degli studenti. Un altro aspetto fondamentale è la promozione del dialogo tra diverse generazioni attraverso specifiche iniziative educative. Diamo grande importanza anche all’inclusione, con progetti rivolti al coinvolgimento di soggetti fragili o con disabilità. Inoltre, vogliamo incentivare attività di aggregazione e socializzazione per i giovani nei periodi di sospensione delle attività scolastiche. Un ulteriore criterio è la sostenibilità ambientale, che rappresenta un valore trasversale nelle attività promosse. Infine – ha concluso – si fa riferimento ai territori della Toscana diffusa, a cui verrà riservata un’attenzione particolare”.
“Stiamo lavorando ad una legge oggetto di grandi aspettative – ha dichiarato prima del voto la presidente Cristina Giachi –. A conclusione di questo percorso articolato e con le modifiche introdotte attraverso gli emendamenti, crediamo che il testo di legge che ora arriva al definitivo esame dell’aula possa dare un contributo significativo alle attività che si vogliono sostenere”.