Sanità |
In Sociale
/

Il messaggio dal convegno al Meyer: “Accesso universale e tempestivo alla vaccinazione per i vulnerabili”

11 novembre 2024 | 10:30
Share0
Il messaggio dal convegno al Meyer: “Accesso universale e tempestivo alla vaccinazione per i vulnerabili”

L’incontro ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni e rappresentanti della comunità scientifica e sociale, con l’obiettivo di rafforzare una cultura della prevenzione a livello regionale

Si è concluso il convegno La Toscana si vaccina – Comunità in movimento a tutela dei fragili, organizzato dall’Associazione immunodeficienze primitive – AIP O.d.V. con il patrocinio di Regione Toscana. Un evento che ha posto al centro del dibattito l’importanza di garantire l’accesso universale e tempestivo alla vaccinazione per le persone più vulnerabili, come gli anziani e i pazienti con malattie croniche, e per l’intera cittadinanza.

L’incontro, che ha avuto luogo presso l’aula magna del Meyer Health Campus di Firenze, ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni e rappresentanti della comunità scientifica e sociale, con l’obiettivo di rafforzare una cultura della prevenzione a livello regionale.

Durante la giornata sono emerse riflessioni fondamentali sul ruolo della comunità nella protezione dei soggetti fragili, enfatizzando la necessità di percorsi vaccinali accessibili, sicuri ed efficaci. L’incontro ha messo in evidenza quanto sia cruciale una comunicazione chiara e diffusa, non solo in ambito scientifico, ma anche verso il pubblico generale, per promuovere una cultura vaccinatoria che coinvolga l’intera collettività.

Chiara Azzari, direttrice della clinica pediatrica Aou Meyer Irccs, ha sottolineato l’importanza di un approccio multitarget nella vaccinazione, che vada oltre la stagione influenzale e includa tutti gli aspetti della salute pubblica. “La vaccinazione deve diventare un processo continuo, che coinvolga tutta la comunità, specialmente nei confronti dei soggetti più fragili. Formazione e comunicazione sono elementi chiave per una protezione duratura”, ha dichiarato Azzari.

Cecilia Berni, responsabile organizzativo rete malattie rare, ha posto l’attenzione sull’equità di accesso, “in modo da facilitare il percorso e a rendere la vaccinazione un’azione semplice e fruibile per tutti”.

Durante il convegno sono intervenuti anche clinici e rappresentanti delle istituzioni locali per confrontarsi sulle linee guida e le strategie da rendere operative in modo coordinato e continuativo. Elisabetta Alti, direttrice del dipartimento di medicina generale della Ausl Toscana centro, si è soffermata sull’importanza di ideare campagne strutturate con obiettivi chiari e condivisi, supportate dalla Regione.

L’innovazione tecnologica, che ha già permesso prenotazioni semplificate e fornito strumenti di facilitazione del percorso vaccinale, può essere un potente alleato anche per potenziare una comunicazione multimodale che coinvolga diverse realtà sociali: “È fondamentale che i percorsi siano coordinati e condivisi tra istituzioni e associazioni, per ampliare il bacino di coinvolgimento e alleanza a tutela dei fragili”.

L’intervento di Enrico Sostegni, Presidente terza commissione Sanità e politiche socialiRegione Toscana, ha rimarcato l’importanza di consolidare una rete di fiducia che coinvolga tutti i professionisti della salute, a partire dai medici di famiglia. “È fondamentale attivare una rete di comunità che coinvolga medici, farmacisti, associazioni e cittadini. Solo con un lavoro in sinergia, attivando relazioni di fiducia, possiamo ottenere risultati concreti nella promozione della prevenzione vaccinale.”

Infine, l’assessore al diritto alla salute e alla sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini, ha parlato della necessità di promuovere una cultura della prevenzione che vada oltre la semplice somministrazione di un vaccino. “La vaccinazione deve essere vista come una priorità sanitaria e come un obiettivo di comunità. Un lavoro di coordinamento tra istituzioni e associazioni è fondamentale per sensibilizzare e supportare le persone più vulnerabili, creando una cultura della prevenzione radicata sul territorio”.

La vaccinazione, oltre ad essere diritto garantito dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), è una responsabilità collettiva che riguarda non solo le singole persone, ma l’intera comunità. Solo attraverso una comunicazione efficace, percorsi di accesso semplificati, e un impegno costante tra istituzioni, professionisti sanitari e cittadini, si potrà garantire un’adeguata protezione per i soggetti più fragili.