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Ipotesi zona rossa a Empoli, Fp Cgil: “Garantire didattica in presenza ad alunni disabili”

17 marzo 2021 | 16:42
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Ipotesi zona rossa a Empoli, Fp Cgil: “Garantire didattica in presenza ad alunni disabili”

La proposta lanciata dal sindacato dopo le ultime dichiarazioni della sindaca Brenda Barnini

“Riconvertire i servizi scolastici, ove possibile e come previsto dalle nuove norme, per garantire la didattica in presenza agli alunni disabili e alle loro classi. Sarebbe utile per sostenere loro, le loro famiglie e il numeroso personale degli appalti”. E’ questa la proposta lanciata da Fp Cgil dopo le dichiarazioni della sindaca di Empoli Brenda Barnini sull’ipotesi di una prossima zona rossa.

“Nei giorni scorsi, infatti, a seguito del Dpcm 2 marzo 2021 che prevede misure di contenimento fino alla sospensione delle attività dei servizi educativi dell’infanzia e delle attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine in presenza, e visto l’andamento del rischio epidemiologico, abbiamo scritto proprio al sindaco per chiedere di riconoscere la prosecuzione dei servizi all’infanzia, educativi scolastici e domiciliari ed extrascolastici con modalità a distanza – si legge nella nota del sindacato -. Recentemente il Ministero dell’istruzione ha dato indicazioni con propria nota rispetto all’organizzazione dell’attività didattica in presenza per alunni con bisogni educativi speciali e degli alunni con disabilità, valutando, al fine di rendere effettivo il principio di inclusione, di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti allo stesso gruppo classe”.

“Riteniamo che, con il perdurare della pandemia, sia fondamentale sostenere gli studenti e le loro famiglie, il personale dei servizi essenziali, come i tantissimi lavoratori e lavoratrici dei servizi educativi in appalto, proprio a partire dalla garanzia del loro salario – conclude il sindacato -. Pertanto, proprio nello spirito di iniziare a preparare le vite delle famiglie ad un’ipotesi di zona rossa, ribadiamo la nostra richiesta di verificare le condizioni che determinano la sospensione dei servizi, e laddove non ci dovessero essere da subito una riconversione integrale degli stessi, anche con diversa modulazione per l’intero orario di lavoro, chiedendo di definire tutti gli strumenti di conciliazione vita lavoro e di sostegno per le lavoratrici e lavoratori”.