“Coltiviamo i diritti'”: è l’iniziativa di Donne Coldiretti per l’agricoltura rosa in Toscana

All’iniziativa ha partecipato anche la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi
Donne Coldiretti in occasione dell’iniziativa Coltiviamo i diritti, promossa in collaborazione con la Toscana delle Donne, che si è tenuta all’azienda agricola La Pia Percussina a San Casciano Val di Pesa, ha fornito un quadro sullo stato di salute dell’agricoltura rosa in Toscana.
All’iniziativa hanno partecipato la vice presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, la capo di gabinetto del governatore Giani e ideatrice di Toscana delle Donne, Cristina Manetti, il sindaco di San Casciano, Roberto Ciappi, e il consigliere regionale, Marco Niccolai.
I commenti
“La multifunzionalità in agricoltura sta abbattendo il gender gap – spiega Donne Coldiretti –. Sono poco meno di dodicimila le donne imprenditrici che, attraverso l’agricoltura e le attività connesse, dall’allevamento all’agriturismo, dall’agriristoro alle fattorie sociali, dalla trasformazione di prodotti alla didattica, coltivano l’emancipazione e fanno progredire il percorso verso una vera e reale parità di genere condividendone i benefici nella comunità in cui vivono”.
“Un contributo fondamentale – continua – arriva dalle imprese femminili under 35, in crescita del 7,6 per cento negli ultimi dieci anni che portano nelle campagne un approccio smart nella gestione delle loro aziende ma anche più maturo, consapevole e critico rispetto ai temi delle disuguaglianze economiche e sociali. Le donne impegnate in agricoltura – sottolineano – sono quasi trentamila se consideriamo anche le operai agricole che lavorano nei vari segmenti del comparto contribuendo ai primati enogastronomici e turistici del Made in Tuscany”.
Michela Nieri, responsabile di Donne Coldiretti Toscana, ha spiegato l’iniziativa. “L’agricoltura è un settore sempre più a trazione rosa – sottolinea – con più di un’azienda su tre tra tutte quelle attive condotta da una imprenditrice, e percentuali altissime nell’accoglienza rurale dove gestiscono un agriturismo su due, delle fattorie didattiche con il 70 per cento delle esperienze e della vendita diretta con la percentuale che va ben oltre il 50 per cento”.
“La natura – spiega Nieri – non conosce disparità di genere: tratta tutti alla stessa maniera. Uomini e donne vivono e lavorano sotto lo stesso cielo, affrontano le stesse intemperie e vivono le stesse difficoltà nella gestione del raccolto o di un allevamento, così come nel confronto con la burocrazia e la concorrenza sleale. Le donne oggi in agricoltura guidano trattori, accudiscono le greggi, sono manager green, lavoratrici indispensabili ed infaticabili; con sacrificio ed impegno abbiamo contribuito ad abbattere molti tabù e stereotipi ridefinendo il nostro ruolo soprattutto nelle comunità rurali interne e più marginali”.
Continua la responsabile di Donne Coldiretti Toscana. “La multifunzionalità ci permette di esprimerci al meglio mentre la tecnologia e la meccanizzazione hanno ridotto il divario nei lavori di fatica, che prima precludevano questo settore a tante donne. Quello che oggi intendiamo fare – conclude -, insieme alla Toscana delle Donne, è fornire esempi positivi e modelli virtuosi che siano di ispirazione per tante altre ragazze e donne”.
La vice presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, è intervenuta per commentare l’iniziativa. “L’agricoltura è un settore sempre più femminile – evidenzia -, sempre più attento alle donne, al ruolo delle donne. Un terzo delle aziende agricole nella nostra regione è condotto da donne con una prevalenza e una maggioranza nel settore dell’accoglienza e dell’agriturismo. E quindi – spiega -credo sia stata una bellissima iniziativa quella di Coldiretti di provare a fare un focus nella giornata delle donne, della donna anche sull’agricoltura e sulle donne che lavorano in agricoltura, un luogo dove appunto ragionare di diritti non è una cosa strana. Ho appena conosciuto tre ragazze del Mugello – conclude – che hanno preso il premio giovani e che quindi cominceranno tre nuove attività gestite da loro, gestite appunto da tre ragazze, quindi mi pare un bel segnale anche di fiducia nel futuro”.
L’ideatrice della Toscana delle Donne richiama il titolo dell’iniziativa Coltiviamo le donne: “Slogan migliore non c’era per questa giornata, proprio Coltiviamo i diritti. Quello che vuole fare la Toscana delle donne con questo progetto, tutto l’anno, lavorare sulla sensibilizzazione all’importanza e alla affermazione dei diritti della donna, che è anche un modo per contrastare la violenza di genere, un modo per crescere come società tutta, quindi non solo per le donne, ma per tutta la società. Dobbiamo lottare per queste donne, per tutte le donne che si affacciano al mondo dell’agricoltura e garantire gli stessi diritti e parità”.
La Presidente regionale di Coldiretti, Letizia Cesani, ha invece ricordato come le donne rappresentano la dinamicità dell’agricoltura e sono la fonte del rinnovamento portando un forte ricambio generazionale, all’insegna della multifunzionalità, con tante aziende con meno di 35 anni.
La capo organizzazione di Coldiretti nazionale, Sara Paraluppi, ha evidenziato come Coldiretti in questi anni abbia fatto scelte sulla base del merito e non di genere, da qui la presenza di tante donne, non solo a capo delle imprese agricole, ma a livello dirigenziale e direzionale in posizione di primo piano”.
Donne in agricoltura
Elisa Pucci, ex direttore sanitario e di studi medici di successo, insieme alle tre figlie, gestisce sulle colline di Cerbaia una vera e propria oasi zoologica, una fattoria bio vegetariana dove uno staff tutto al femminile, alleva a scopo didattico e terapeutico oltre 200 animali da compagnia di una trentina di razze da tutto il mondo tra capre, pecore, asini, mucche, maialini, cavalli, lama, galline.
Lavorava per una importante multinazionale americana nel settore delle business industrial & energy technology prima di decidere di cambiare vita Marta Santoro che, insieme al marito, hanno salvato dall’oblio il leggendario bosco della Pia sulle colline del Chianti reso immortale da Piero Calamandrei, uno spazio che oggi condividono con la comunità ed i turisti e che lega la storia del luogo a quella del vino e delle etichette dell’azienda che narrano la vicenda della gentildonna senese la cui storia vive addirittura nella Divina Commedia.
Rossana Suh, sangue coreano e sudamericano, coltiva frutti di bosco eroici nei terreni strappati ai rovi a 1.200 metri sul Monte Amiata sfidando i cambiamenti climatici con varietà resistenti in grado di adattarsi a sbalzi termici e temperature rigidissime.
Francesca Buonagurelli incarna l’unione tra agricoltura ed impegno sociale: apicoltrice ed operatrice di un centro antiviolenza della Media Valle e Garfagnana, aiuta donne in difficoltà, vittime di violenza e rifugiate favorendo il loro inserimento lavorativo all’interno delle aziende agricole.
Silvia Giovannini, un trascorso da grafica in un importante studio, ha disegnato una nuova rotta del turismo slow proponendo passeggiate tra i vigneti in compagnia di simpatici e docili alpaca, alpaca che sono anche il cuore pulsante dell’azienda di Greta Cherubini che a Terrigoli, nel comune di Vernio, trasforma la loro lana in preziosi capi di abbigliamento unendo tradizione e sostenibilità.
Punta su erbe aromatiche e l’esperienzialità la tenace agriwedding planner di Follonica Valentina Franci, un master in marketing turistico alla Bocconi di Milano, che tra mille difficoltà oggi organizza e promuove picnic e cene romantiche tra i campi di lavanda a due passi dal mare, fiore da cui produce gin agricolo e tisane.
A completare questo panorama al femminile Sara Fineschi, 26 anni, perita agraria ed istruttore di monta americana, dopo una lunga gavetta come capo stalla in un’azienda casearia della zona, ha deciso di scommettere su se stessa. Beneficiaria del premio insediamento della Regione Toscana, ha trasformato la casa delle vacanze di famiglia a Scarperia e San Piero, in Mugello, in una fattoria polifunzionale. E’ una delle più recenti aziende agricole nate in Toscana, appena due anni fa: al maneggio, all’allevamento di animali di piccola corte e ovicaprino e al piccolo agri-ristoro, Sara sta implementando le attività di didattica rivolte ai bambini con la pratica della pet-therapy destinata a soggetti fragili o con disabilità psicofisica con l’obiettivo di fornire alla comunità nuovi servizi di inclusione ed integrazione.