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La Tribù dei Nasi Rossi regala sorrisi in Pediatria

5 novembre 2024 | 09:00
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La Tribù dei Nasi Rossi regala sorrisi in Pediatria
La Tribù dei Nasi Rossi regala sorrisi in Pediatria
La Tribù dei Nasi Rossi regala sorrisi in Pediatria
La Tribù dei Nasi Rossi regala sorrisi in Pediatria
La Tribù dei Nasi Rossi regala sorrisi in Pediatria
La Tribù dei Nasi Rossi regala sorrisi in Pediatria

Iniziativa estesa anche a Oncologia

La Tribù dei Nasi Rossi regala sorrisi in Pediatria ad Arezzo.

Un’ora e mezzo di allegria e sorrisi distribuiti per tre/quattro volte alla settimana. Sono quelli che gli “speciali dottori” della Tribù dei Nasi Rossi portano nel reparto di pediatria dell’ospedale San Donato di Arezzo.

Un’attività che a gennaio 2025 taglia il traguardo dei 25 anni e che dalla pediatria si è estesa, una volta alla settimana, anche al reparto di Oncologia e alla Radioterapia dell’ospedale aretino.

Gli “speciali medici” arrivano con le loro valigie piene di giochi, trombe, uno stetoscopio, palloncini colorati e bolle di sapone per regalare sorrisi ai piccoli pazienti della Pediatria diretta dal dottor Marco Martini.

“E’ un appuntamento molto atteso dai nostri piccoli pazienti – spiega il medico Marco Martini direttore UOC Pediatria Arezzo – e per noi medici, infermieri e operatori socio sanitari rappresentano un supporto importante nello svolgimento del nostro lavoro. I bambini grazie agli “speciali dottori” della Tribù riescono a distrarsi e a non pensare alle terapie. Il loro lavoro è preziosissimo. Inoltre sono sicuro che i piccoli una volta tornati nelle loro case conserveranno un buon ricordo del loro passaggio nel reparto di Pediatria”.

«Il rapporto che il personale medico e le infermiere hanno con noi è davvero molto bello, collaborano con noi, ci chiamano – spiega Erika Cardeti presidente Tribù Nasi Rossi –. Ci sono giornate in cui il pronto soccorso pediatrico è pieno e loro ci chiedono di entrare per distrarre il bambino mentre sono impegnati nell’esecuzione di procedure più o meno invasive. Sia adulti che bambini giocano volentieri con noi. Qualcuno dei pazienti attende addirittura il nostro arrivo. Sono soprattutto i bambini con patologie croniche che nel tempo rivediamo in Pediatria e quindi ci aspettano. Ma ci aspettano anche quelli che sono ricoverati per un intervento che prevede un ricovero più lungo: in questo caso i bambini si ricordano del gioco fatto il giorno prima dal clown e quando arriviamo ci chiedono di proseguire il gioco iniziato».

A far divertire i piccoli insieme ad Erika Cardeti ci sono Elisa Cetarini e David Testi con camice da “medico speciale” e naso rosso d’ordinanza.

Ma cosa lascia un’esperienza di volontariato in ospedale?

“Quando esco da qui io vado a lavorare e lo faccio contenta – conclude Erika -. Mi toglie energia fare il clown ma mi ridà indietro tanto vedere il bambino che ride. Hai la percezione di aver alzato l’energia e colorato la giornata in un posto come la Pediatria, un reparto molto bello, ma pur sempre un ospedale. E regalare sorrisi, lasciare un ricordo positivo dei nostri giochi è gratificante e anche un momento di arricchimento per noi volontari”.