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“Lavoro precario e sfruttamento nella logistica”, Cgil in presidio

21 ottobre 2024 | 16:15
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“Lavoro precario e sfruttamento nella logistica”, Cgil in presidio
“Lavoro precario e sfruttamento nella logistica”, Cgil in presidio
“Lavoro precario e sfruttamento nella logistica”, Cgil in presidio
“Lavoro precario e sfruttamento nella logistica”, Cgil in presidio

La Filt chiede, tra l’altro, il superamento degli appalti

La Filt Cgil Toscana ha passato la mattina di oggi 21 ottobre in presidio davanti alla Prefettura di Firenze per denunciare le condizioni di lavoro precarie e lo sfruttamento nel settore logistica. L’iniziativa, spiega il Sindacato, “si è tenuta in seguito all’allarmante aumento di irregolarità e illegalità riscontrate nel comparto, così come ad un preoccupante disagio mostrato dai lavoratori e dalle lavoratrici (corrieri, facchini) impattati dai cambi appalto. Il settore in Toscana occupa circa 50mila addetti, non è semplice fare una stima esatta per via della volatilità delle aziende (mediamente le aziende che operano nella logistica hanno 7 dipendenti e una vita media di 6 anni).

I dati raccolti dalla Filt Cgil evidenziano una situazione critica: 21 inchieste a livello nazionale hanno portato al sequestro di 600 milioni di euro a aziende operanti nella logistica per evasione fiscale, contributiva e sanzioni per interposizione di mano d’opera; si registrano sempre più episodi di sfruttamento e caporalato anche nelle grandi filiere (a livello locale, si segnalano numerose vertenze locali e testimonianze di lavoratori: addetti sotto contratto che aspettano una chiamata o un messaggio per poter prendere servizio, senza che gli vengano pagate le ore contrattuali; lavoratori sottoinquadrati e sottopagati, orari e carichi di lavoro disumani); nel 2024 sono stati registrati più di 40 cambi di appalto in Toscana con gravi conseguenze per i lavoratori, soprattutto nelle realtà meno sindacalizzate, tra cui perdita di salario, diritti, quote Tfr e contributi; in molte aziende che operano nella logistica, soprattutto in quelle operanti in appalti assegnati al massimo ribasso, si registra una tendenza che porta a massimizzare i profitti tagliando sugli investimenti, compresi quelli legati alla salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.

Questi dati, uniti alle testimonianze dirette dei lavoratori, dimostrano come la precarizzazione del lavoro, l’illegalità e l’interpretazione distorta delle norme vigenti siano diffuse nel settore della logistica, e siano problemi reali e dilaganti. La Filt Cgil chiede un intervento deciso delle istituzioni per contrastare una situazione che nel 2024 è inaccettabile, soprattutto in un settore che muove il 9% del Pil e che è formato da lavoratori e lavoratrici che nei momenti più bui della nostra storia recente, con i loro sacrifici, sono stati l’asse portante della tenuta economica di questo Paese.

La Filt Cgil, per dare futuro più giusto e dignitoso per i lavoratori della logistica e migliorare il servizio, ribadisce la necessità di: internalizzare il lavoro, superando il sistema degli appalti, per garantire condizioni di lavoro dignitoso, eliminare l’illegalità e contrastare tutte quelle irregolarità sempre più diffuse nel settore, rafforzare i controlli per combattere sfruttamento e caporalato; promuovere la contrattazione collettiva ed il rispetto degli accordi come strumento di tutela dei diritti”.