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Il made in Italy in Toscana per un futuro d’eccellenza 

13 gennaio 2024 | 08:33
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Il made in Italy in Toscana per un futuro d’eccellenza 

Durante l’inaugurazione della 105esima edizione di Pitti Uomo a Firenze, il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha confermato che “il 2024 sarà certamente l’anno del made in Italy.” Con una giornata nazionale fissata proprio per valorizzare la produzione italiana, il 15 aprile, sembra che questo nuovo anno porterà meno inflazione e più positività, anche per il tessuto economico ed imprenditoriale della Toscana.

Non sono solo lo spettacolo e la cultura della la moda che vanno in scena durante Pitti Uomo a rendere la Toscana uno dei pilastri del made in Italy. Il settore del legno e dell’arredo sono altrettanto importanti per la regione. Così come è fondamentale il recente Cluster Italia Foresta Legno. Si tratta di un’Associazione nazionale che vuole promuovere il sistema forestale italiano, anche come fonte economica, usando strumenti di ricerca e di sviluppo per innovare un settore che è rimasto ancorato nel passato.

Grazie a questo Cluster, il primo in Italia nel suo genere, il settore del legno ed arredo locale ha l’opportunità di svilupparsi in maniera sostenibile, sia per l’ambiente che per la redditività. Parte di questo sviluppo include la digitalizzazione, inevitabile per portare il made in Italy del legno verso nuovi orizzonti.

Sempre di più, le aziende del settore usano la tecnologia a loro vantaggio. Mentre nella lavorazione e nella filiera del legno si continuano ad usare strumenti come i bulloni a testa tonda per il fissaggio e la costruzione, le imprese di questa industria usano anche strumenti tech in ogni parte del loro processo produttivo.

Ad esempio, ci sono aziende che stanno implementando l’uso dei robot per la levigatura, bordatura e foratura dei mobili. Un’altra innovazione per questo settore del made in Italy è l’uso del 3D per creare (tra gli altri) progetti sempre più personalizzati.

Però, la moda ed il settore del legno e dell’arredo non sono le uniche eccellenze toscane che contribuiscono alla fama del made in Italy. Ci sono anche il buon cibo e l’ancora più buon vino, elementi cruciali per ogni tavola. Come il Rosso di Montalcino, che ha recentemente aumentato la sua area di 350 ettari. Grazie alla decisione del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, l’area di questo vigneto della Doc è aumentata portando la produzione ad un potenziale di 3 milioni di bottiglie in più.

“I soci e le altre imprese del territorio avranno la possibilità di ristabilire una condizione produttiva ottimale,” ha detto il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci, “e allo stesso tempo di non ‘stressare’ la produzione di uve dai vigneti rivendicati a Brunello, a tutela della qualità di prodotto.”

Questo significa rispettare il territorio aprendo una nuova possibilità economica alle imprese e ai loro lavoratori. Soprattutto con l’obiettivo di promuovere le piccole realtà toscane, fondamentali per la regione.

Proprio per la promozione di eccellenze come il Brunello, è nato il liceo del made in Italy, con le scuole che hanno tempo fino al 15 gennaio per entrare a far parte di questo progetto del governo italiano. Tutto per attivare questo percorso di studi entro il 23 gennaio. In Toscana, sono molti gli istituti che stanno considerando di includere questo percorso di studi che include materie come l’ingegneria, due lingue straniere e, ovviamente, la tecnologia.