Sciopero generale, Cgil e Uil scendono in piazza a Firenze contro la manovra del governo

16 novembre 2023 | 17:30
Share0
Sciopero generale, Cgil e Uil scendono in piazza a Firenze contro la manovra del governo

Domani (17 novembre) il ritrovo alle 9 in piazza Indipendenza. Filcams Cgil: “Tentativo di precettazione nel servizio mense in una scuola a Reggello”

Cgil e Uil hanno deciso di dare vita a un percorso comune di mobilitazione con scioperi di 8 ore o per l’intero turno, strutturati su base territoriale e regionale.

In Toscana è stato indetto uno sciopero di otto ore con manifestazione regionale a Firenze domani (17 novembre) con ritrovo alle 9 in piazza Indipendenza e corteo fino a piazza Santissima Annunziata, dove sono in programma gli interventi dal palco (Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, Francesca Re David della segreteria Cgil nazionale, lavoratori, pensionati e precari). Il corteo seguirà un percorso lungo via XXVII Aprile, via degli Arazzieri, via Cavour, via della Dogana, via G. La Pira, via Micheli e via G. Capponi. Attese migliaia di persone da tutta la regione, in pullman o altri mezzi.

“Gli obiettivi della mobilitazione sono cambiare la legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali fino ad ora messe in campo dal governo – spiegano i sindacati -. L’intenzione è sia di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi criticità della manovra economica sia di chiedere al governo e alle istituzioni territoriali di assumere provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita. La Toscana, in particolare, esce assai penalizzata dalla manovra del governo, più di altre regioni: sono tagliati 31 milioni di euro agli enti locali e 300 sulla spesa per la sanità, si stima un taglio sulle pensioni (una volta a regime le nuove norme) per oltre 30mila toscani”.

“Questo in una situazione già caratterizzata da una prevalenza di lavoro povero e in appalto, con migliaia di toscani senza continuità occupazionale e con paghe a meno di mille euro al mese – proseguono -. Ma sulla manovra è lungo l’elenco delle cose che non vanno. A partire dal fisco: non si allarga la base imponibile, si mette in discussione il principio della progressività favorendo i più ricchi. Manca la lotta al caro vita: non si affrontano la questione salariale e le cause dell’inflazione ma si inseriscono solo misure spot e non strutturali; serviva invece una detassazione delle tredicesime e degli aumenti contrattuali. Sulla previdenza si peggiora la legge Fornero: per confermare quota 103 si ricalcola la componente retributiva, cosicché se uno va in pensione perde mediamente il 15 per cento, mentre il settore pubblico subisce la revisione delle aliquote, che tocca diritti acquisiti. Ape sociale viene peggiorata, opzione Donna azzerata”.

“La manovra colpisce il mondo del lavoro, i pensionati, i cittadini in difficoltà, e la Toscana ne esce assai penalizzata – commenta Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana) -. La mobilitazione è solo all’inizio: si rassegnino al Governo. A cui diciamo: le precettazioni sono un atto grave, mettere in discussione il diritto di sciopero è mettere in discussione la democrazia”.

“E’ una Manovra povera e senza risposte alle principali rivendicazioni su salari, fisco, pensioni, sicurezza e precariato: il lavoro torni al centro degli interessi del Paese, non molleremo finché non arriveranno risposte – aggiunge Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana) -. Precettazioni? Lo sciopero va avanti, non cederemo di un millimetro di fronte a un diritto costituzionalmente garantito”.

Nel frattempo la Filcams Cgil denuncia un tentativo di precettazione delle lavoratrici dell’appalto di ristorazione scolastica.

“Succede nel Comune di Reggello da parte della società cooperativa Camst – raccontano dal sindacato -. A fronte di un appalto affidato in concessione, nel quale la società sostiene che il Comune abbia previsto nel bando l’obbligo di garanzia del servizio anche in caso di sciopero, Camst si è spinta, in maniera del tutto illegittima, a obbligare quasi la totalità delle lavoratrici a prestare la propria attività lavorativa venerdì 17 novembre in occasione dello sciopero. Non solo: non contenta, è arrivata a chiedere alle lavoratrici di comunicare entro oggi alle 10 chi aderirà allo sciopero e chi vorrà andare a lavoro, ledendo un diritto tutelato dalla Costituzione. Rimaniamo sbalorditi da tale atteggiamento in un Comune solitamente attento alle problematiche di lavoratrici e lavoratori nel territorio. E rimaniamo sbalorditi anche e soprattutto dalla società Camst che, nel Comune di Firenze (anche lì ha appalti sulla ristorazione scolastica), ha già comunicato che non ci sarà il servizio mensa il giorno dello sciopero, tant’è che conseguentemente i dirigenti hanno inviato comunicazione ufficiale alle famiglie della sospensione del servizio per quel giorno, consigliando di portare pranzo a sacco oppure di prendere i propri figli alle 12,30 e riportarli alle 14,30″.