Il Food & Wine Festival fa girare l’economia e piace agli avventori






Bilancio positivo nonostante il meteo non proprio favorevole:
Un successo nonostante le avversità climatiche quello del Food & Wine Festival, a Pisa dal 20 al 22 ottobre in piazza Vittorio Emanuele II. Parte da qui il presidente della Camera di commercioValter Tamburini per fare un bilancio di quello che ha significato la manifestazione per il territorio toscano.
“Nonostante il meteo non ci abbia risparmiato – ha detto – il venerdì e il sabato l’affluenza è stata decisamente positiva, con più di tre quarti dei visitatori venuti apposta per il Festival”. Dall’analisi di Roberto Gambassi, che con il suo istituto di Siena ha analizzato le risposte statistiche del territorio all’iniziativa, si legge che solo il 24% dei 4.600 visitatori proveniva dalla provincia di Pisa, mentre la stragrande maggioranza, in larga parte la domenica che ha concesso uno spiraglio di sole (picco di affluenza dalle 15 alle 16) si è mobilitata da fuori per usufruire delle tante opportunità messe a disposizione dal festival. Non ultima a risentirne positivamente è stata la cultura, con un incremento del 15% di visite nei musei che avevano aderito all’iniziativa, che ha generato più del triplo del capitale investito dalla camera di commercio (391mila euro a fronte dei 105mila euro investiti ) e che ha già in programma, a richiesta unanime di cittadini e commercianti, la sua XII edizione dal 18 al 20 ottobre 2024.
L’apporto complessivo della manifestazione in termini di spesa dei visitatori è stato di 184mila euro (circa 40 euro in media per visitatore). Più della metà di questa cifra (circa 105mila euro) è stata appannaggio degli espositori mentre il sistema economico cittadino (strutture ricettive, pubblici esercizi, ristoranti, attività commerciali e culturali) ha raccolto, nelle tre giornate, altri 80mila euro. A questi si devono aggiungere 72mila euro, comprensivi delle spese di partecipazione alla manifestazione, come investimento dei produttori ed espositori ed i circa 135mila della Camera di Commercio. In totale si arriva quindi a circa 400mila (392mila euro): un risultato più che lusinghiero che indica come ogni euro investito dalla Camera ne abbia generati 3.
Particolarmente innovativa la tecnica, incentrata sul rilevamento dei device che hanno stazionato per un congruo periodo di tempo nel perimetro della piazza, che ha permesso di stimare in circa 4.600 unità il numero dei visitatori nei 3 giorni di Festival (3mila solo la domenica). La procedura è stata supportata da un sistema di controllo basato su indicatori indiretti di presenza come la raccolta dei rifiuti ed i bicchieri utilizzati.
Il Festival, ovviamente, si è dimostrato un strumento economicamente efficace per gli espositori con un importante effetto di promozione dei prodotti dell’enogastronomia delle “Terre di Pisa” contribuendo, inolte, a risollevare il bilancio delle attività economiche e dei pubblici esercizi della città in un fine settimana che le condizioni meteo avrebbero reso piuttosto negativo. Le stesse ricostruzioni macroeconomiche stimano anche l’impatto del Festival qualora le condizioni meteo fossero state favorevoli anche venerdì e sabato. Se così fosse stato, una stima improntata alla cautela dice che il Festival avrebbe portato 6.500 persone per un impatto di ben 260mila euro (invece che di 184mila).
È invece limitata ad un visitatore su 4 la motivazione prevalente della visita della città. Ma una lettura più attenta dei dati, che prende in considerazioni anche le condizioni meteo, mette in luce che in realtà questa distinzione è meno ferrea di quello che sembri. Tecniche specifiche hanno infatti individuato profili di visitatore in cui la coesistenza tra le due anime, “visita al Festival” e “visita della città”, mostra altissime potenzialità di sviluppo. Le opportunità di visita della città accompagnata dalla fruizione del Festival, già messe in campo, dovrebbero essere arricchite. A rilevare l’effetto benefico della manifestazione sui poli culturali della città, con i quali sono state attivate specifiche convenzioni (musei e altre attrazioni), vengono i dati che dicono che queste, pur in presenza di condizioni meteo sfavorevoli, grazie alla manifestazione hanno aumentato gli incassi del 15%.
Un dato emerge con forza dall’indagine, nonostante le avverse condizioni meteo: il Festival piace ed è apprezzato da tutte le tipologie di soggetti intervistati. Il 98% dei produttori ed espositori dichiara di voler tornare ad esporre, anche il 94% dei visitatori probabilmente ritornerà e il 70% degli esercenti al commercio è soddisfatto dei 3 giorni di lavoro. Inoltre, per tutti gli attori, attività economiche, espositori, operatori turistici e culturali e i visitatori, la manifestazione è migliorata rispetto agli anni passati.
Colpisce la flessibilità e la disponibilità anche di quel segmento di visitatori, in prevalenza turisti provenienti da fuori della provincia di Pisa e stranieri, inizialmente sorpresi dall’attraversare il Festival e non a conoscenza della sua esistenza, che invece trae ampia soddisfazione dalla sosta, che diventa occasione di consumo, di acquisto e di condivisione.
La manifestazione, inoltre, non è vista quale fonte di disagio alla popolazione, semmai, le indicazioni di azioni di miglioramento insistono per ripeterla più volte l’anno. I profili più dinamici e brillanti dei visitatori, vale a dire quelli più attivi e meno “di passaggio”, marcano l’attenzione sul fatto che sia fondamentale una maggiore azione di comunicazione puntando su canali social (i Millenials) e passaparola (i Boomers).