Pedaggio sulla FiPiLi, Assotir contro la Regione

La replica di Giani: “Non c’è alternativa, dobbiamo tutelare l’interesse generale”
“Pretendere una forma di pagamento prima di avere un servizio di carattere autostradale (corsia di emergenza, piazzole di sosta, interventi per migliorare la sicurezza attiva e passiva, etc) è una pretesa che cozza contro il buon senso e probabilmente anche contro la normativa vigente”. A dirlo è Assotir che si schiera contro il pedaggio selettivo deciso dalla Regione Toscana.
L’associazione fa sapere di aver incontrato tutti i gruppi politici in Consiglio regionale, ognuno dei quali, seppur con diverse sfumature avrebbe manifestato perplessità sulla scelta della Giunta: “Hanno tutti convenuto sulla necessità di dover approfondire l’istruttoria in corso sia sugli obiettivi che sugli strumenti che sulle specifiche tecniche ad oggi prospettate. Iniqua, insufficiente, incerta e comunque non urgente sono le espressioni più utilizzate nei rispettivi giudizi dei gruppi, al punto da poter provocare difficoltà rispetto al percorso ipotizzato che potrebbe anche portare a individuare ostacoli non facilmente superabili”. Da qui la richiesta di un rinvio e un supplemento di indagine e riflessione sulla costituzione di Toscana Strade Spa, la società che dovrà gestire la “nuova” finanziata dal pedaggio sui mezzi pesanti.
Anche Fita-Cna ribadisce la propria contrarietà e annuncia di aver inviato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato una segnalazione in cui si evidenziano le criticità del progetto. “La scelta della Regione Toscana, senza apportare sostanziali benefici alla viabilità, rischia di destabilizzare non solo l’autotrasporto di merci e persone ma l’intera economia della zona produttiva interessata. Per questo motivo Cna Fita si è appellata all’Agcom e, se necessario, metterà in campo ogni altra iniziativa per ovviare alla sciagurata misura che si intende adottare e che potrebbe fare da pericolosa apripista anche per altre realtà regionali”.
Ma la Regione, col presidente Giani tira dritto: “Il progetto di Toscana Strade è perché si possa arrivare ad una gestione della Fi-Pi-Li più adeguata da un punto di vista della quotidianità, senza dove rincorrere i cantieri perché si scopre che un pilone è in condizioni precarie come è accaduto nel mese di luglio con code chilometriche ad Empoli, e possa realizzare la corsia di emergenza che non c’è in Fi-Pi-Li, e nei tratti possibili la terza corsia ma siccome i soldi alle strade non li danno né il Pnrr, né i fondi europei, o si mette un pedaggio ai tir, o questi lavori non si fanno”. “Assotir – ha aggiunto – tiene la posizione che è comprensibile perché tutela interessi di parte, noi dobbiamo tutelare gli interessi generali”.