Balneari alla riscossa: “Nella spiaggia libera aumentano i rischi”

La presidente di Sib: “Solo un terzo delle coste toscane è in concessione, la nostra presenza sicurezza per tutti”
“La presenza degli stabilimenti balneari sulle coste toscane è garanzia di sicurezza per tutte le persone che vogliono godersi il mare senza pericolo: nella spiaggia libera, senza il presidio dei professionisti del salvataggio, aumentano i rischi”. A ribadirlo con forza è la presidente regionale del Sib (Sindacato italiano balneari)-Confcommercio Toscana Stefania Frandi.
E il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni aggiunge: “Un bagno non è solo lettino, ombrellone, bibita e spaghetto alle vongole, ma fornisce anche assistenza e vigilanza ai bagnanti. Lo si evince bene dal dato relativo alle morti per annegamento nei tratti di costa presidiati dalle concessioni e in quelli liberi: si tratta di un rapporto 1 a 100”.
Frandi ricorda che le Capitanerie di porto della Toscana, proprio per tutelare la sicurezza, chiedono una postazione bagnino ogni 80 metri e fanno controlli periodici per verificarne l’adeguatezza. “È evidente che la direttiva europea Bolkestein sia diventata la scusa per scatenare una sorta di lotta di classe, ma chi bolla gli imprenditori del settore come meri speculatori sul bene comune – le spiagge – fa demagogia e dimentica che le nostre imprese offrono servizi importanti per la comunità, producono occupazione e fanno parte di quel sistema di accoglienza che è il valore aggiunto del turismo italiano”.
In merito alla questione Bolkestein, dopo la mappatura della Regione, il sindacato dei balneari prova a passare all’incasso: “I risultati confermano che meno di un terzo delle coste toscane (86 km sui 269 totali) è dato in concessione, non c’è affatto scarsità di risorse naturali e questo potrebbe aiutarci ad evitare che i titoli concessori esistenti siano rimessi a bando, come invece vorrebbe la direttiva europea. Confidiamo che si possa mettere un punto definitivo alla vicenda: noi vogliamo continuare a far bene il nostro mestiere e ad investire sul futuro”.