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La paralisi degli spurghi

3 luglio 2023 | 15:45
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La paralisi degli spurghi

Troppi impianti a mezzo servizio. “Impossibile conferire i liquami”

Anche questa estate rischio paralisi per gli spurgo per l’impossibilità di conferire i liquami provenienti dalle fosse biologiche di appartamenti, uffici pubblici e ospedali. A denunciare la chiusura o il funzionamento parziale degli impianti è  il Consorzio spurghisti associati che raggruppa 46 aziende del settore fra Firenze, Prato, Pistoia, Siena, Valdelsa e Valdarno.

La zona più colpita è di nuovo quella dell’area metropolitana Prato – Pistoia – Firenze, poiché dallo scorso 8 maggio ha chiuso l’impianto di San Donnino gestito da Publiacqua.

Generico luglio 2023

“Il tema è il solito degli ultimi anni, con le autorità di controllo toscane che hanno nuovamente chiesto modifiche nell’atto autorizzativo per la ricezione dei liquami, e con Publiacqua che di conseguenza ha fermato i conferimenti dei fanghi da parte delle aziende di spurgo in attesa di potere effettuare le necessarie valutazioni circa l’operatività dell’impianto – sottolinea il vicepresidente del Csa, Massimo Durgoni – Per non parlare dell’impianto di San Colombano del quale non si hanno notizie sull’apertura E non dimentichiamoci che con l’avvicinarsi di agosto la situazione sarà sempre peggiore”.

A Prato si registra la chiusura parziale agostana per manutenzione dell’impianto del Calice che vale 2.500 tonnellate di conferimenti a settimana, nel circondario di Pisa la ricezione di liquami è in riduzione per gli stessi motivi, mentre il resto delle strutture in Toscana ricevono quantità piccole e insufficienti di fanghi per le necessità dei territori.

“Chiediamo alla politica dove dobbiamo andare a scaricare i liquami – attacca Durgoni – Ci dicono che a breve sarà tutto gestito dalla Multiutility Toscana dei servizi pubblici e che le cose cambieranno, ma noi abbiamo un’esigenza immediata e quindi servono soluzioni repentine. Anche perché sistematicamente il problema si ripresenta ogni anno. L’estate è un periodo dove tutti vogliono svuotare la fossa biologica, e dove c’è forte richiesta di intervento da parte degli alberghi che vedono aumentare la quota di turisti. La politica quindi ci dica come dobbiamo comportarci. Dobbiamo forse fermare il nostro servizio? Dobbiamo smettere di effettuare gli interventi negli uffici pubblici, ospedali e strutture di pubblico servizio? O dobbiamo forse effettuare un nuovo sciopero per riportare l’attenzione delle istituzioni sul problema? Forse la politica non comprende bene i contorni del problema, ma di questo passo dovremo iniziare a dire alle famiglie e alle amministrazioni comunali che non possiamo andare a svuotare le loro fosse biologiche”.