“Pesca, in Toscana a rischio 600 posti di lavoro”

Coldiretti e Fedagripesca Toscana contro il Piano Ue. Venerdì la mobilitazione nazionale
Venerdì i pescherecci toscani non usciranno in mare per protestare contro le nuove linee europee che vogliono proibire, entro il 2030, la pesca a strascico oltre a inserire ulteriori restrizioni alle aree di pesca. Sarebbero 600 i posti di lavoro a rischio.
Nella nostra regione la mobilitazione delle marinerie nazionali avrà a Porto Santo Stefano l’epicentro delle iniziative di Coldiretti Impresapesca. Si tratta della seconda protesta dopo quella di maggio quando le sirene dei pescherecci avevano suono all’unisono per tutta la mattina.
“In pericolo c’è il futuro di un centinaio di imbarcazioni che contribuiscono al 60% dell’intero fatturato sviluppato dalla pesca a livello regionale ma anche i principali piatti della tradizione marinaresca come la paranza che prende il suo nome proprio dal nome delle imbarcazioni di pesca a strascico ed il cacciucco, la zuppa di pesce simbolo di Livorno che di recente è entrata a far parte dell’elenco regionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat), diventando ufficialmente patrimonio culturale italiano”, dicono da Coldiretti Toscana.
Il Piano promosso dal Commissario alla Pesca ed all’ambiente Virginijus Sinkevicius prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza considerare l’impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori, territori e basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati. “Un Piano che – denunciano associazioni e sindacali di settore – ci porterà? alla totale dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici”.
“Il piano Ue che prevede una forte limitazione della pesca a strascico entro il 2030 è una follia. In Toscana ci sono circa 200 imbarcazioni interessate e oltre il 50% dello sbarcato di pesce in tutta la regione: si parla di 400 lavoratori diretti più 200 dell’indotto. Senza la pesca a strascico andrebbero tutti a casa, perché diventerebbe impossibile gestire i costi di gestione dei mercati ittici di Livorno, Viareggio, Argentario e Castiglione della Pescaia”, rincara il referente del settore pesca di Fedagripesca Confcooperative Toscana, Andrea Bartoli “Come Fedagripesca Toscana ci faremo sentire perché questo piano può portare alla chiusura delle attività di pesca in porti come Livorno e Viareggio. Questo piano della Ue può essere una mazzata colossale per tutto il settore e un grave danno per i nostri territori. C’è pure il rischio di un aumento delle importazioni da Paesi in cui non vengono rispettate le regole su ambiente, sicurezza e lavoro”.