
“L’amministrazione li tratta come un qualcosa da rottamare”
A Firenze cento lavoratrici e lavoratori precari, alcuni da oltre 20 anni, che rischiano di restare a casa dopo la decisione del Comune di reinternalizzare i servizi bibliotecari e archivistici senza alcun paracadute e così per venerdì 16 è stata indetta una giornata di sciopero.
“L’amministrazione comunale non ha dato riscontro alle ripetute richieste di incontro inoltrate dalle organizzazioni sindacali Cobas, Usb e Uil, costringendo i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali a proclamare lo stato di agitazione e attivare le relative procedure di raffreddamento in prefettura”, fanno sapere i sindacati in una nota, attaccando l’assessora Giuliani che in consiglio comunale si è limitata a dire “non sono nostri dipendenti”
“L’amministrazione sta trattando lavoratori e lavoratrici che hanno contribuito al benessere culturale di migliaia di persone come qualcosa da rottamare. Si tratta di personale già qualificato, già formato, con esperienza pluriennale sul territorio, titoli e formazione specifica che con sacrificio e senso del dovere, nonostante buste paga risicate e contratti non adeguati ogni giorno fanno funzionare servizi ritenuti essenziali come biblioteche e Archivio storico”, insistono i sindacati che chiedono ancora una volta al Comune “a considerare con attenzione le richieste di incontro del personale in appalto e a garantire loro un futuro lavorativo stabile e dignitoso”.