“Venator di Scarlino, l’azienda prenda impegni seri col territorio”

Incontro promosso dal PD: “Il polo industriale del Casone fondamentale per l’economia toscana”
“La presenza e la ripresa produttiva della Venator sono elementi essenziali per la tenuta dell’intero polo industriale del Casone di Scarlino che ad oggi rappresenta il 30% del Pil della provincia di Grosseto, garantendo tra l’altro 25 milioni di euro in stipendi per alcune centinaia di lavoratori e lavoratrici”. È quanto afferma in una nota il Pd toscano al termine dell’incontro a Scarlino a cui hanno partecipato il segretario regionale Emiliano Fossi, il segretario provinciale di Grosseto Giacomo Termine, gli assessori regionali Monia Monni e Leonardo Marras, il presidente della Provincia Francesco Limatola, il deputato Marco Simiani, oltre a sindaci, amministratori e esponenti locali delle Colline Metallifere. Incontro che fa seguito all’annuncio di Venator di alcune settimane fa, poi provvisoriamente rientrato, sul licenziamento di una parte cospicua di dipendenti.
“Il polo industriale del Casone rappresenta un tassello fondamentale e irrinunciabile per l’economia regionale, in quanto presidio industriale che garantisce occupazione stabile e di qualità in un territorio ancora economicamente debole e vulnerabile a causa dei processi di deindustrializzazione subiti nel corso degli ultimi decenni. In un contesto internazionale in cui il mercato del biossido di titanio sta registrando un andamento altalenante, chiediamo alla proprietà di abbandonare le incertezze su Scarlino, anche a fronte di impegni che il territorio, attraverso le Istituzioni locali e regionali, ha garantito nel corso degli anni. Un ulteriore riduzione dei livelli occupazionali, non può rappresentare una base di discussione accettabile e seria su cui rilanciare un rapporto positivo tra azienda e territorio. A fronte di impegni seri e concreti dell’azienda, il territorio e la regione, come sempre, faranno la loro parte fino in fondo”.
“Sul piano della individuazione di uno stoccaggio provvisorio dei gessi rossi – sottolineano i dem nella nosta – osserviamo che il contenuto del parere espresso dalla Sovrintendenza, che richiede l’assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale del sito individuato, è poco comprensibile e ha generato non poche perplessità, considerato che l’intervento ricade su un terreno, individuato dall’azienda, già compromesso da attività industriale. Condividiamo e sosteniamo il percorso amministrativo individuato dalla Regione che prevede una variante semplificata mediante la presentazione di un progetto da parte dell’azienda al Comune di Scarlino. Su questo, ci aspettiamo che il Comune, appena in possesso del progetto, convochi senza esitazione una Conferenza dei Servizi con tutti gli enti interessati, per una rapida definizione e approvazione del progetto per consentire, successivamente, che il consiglio comunale approvi la variante urbanistica necessaria”.