Multiutility, Firenze e Prato puntano sull’allargamento

“Unico modo per migliorare qualità dei servizi e contenere le tariffe”
Allargare a tutta la Toscana la Multiutility toscana,la holding dei settori di ambiente, ciclo idrico ed energia, creata due mesi fa dalla fusione tra Alia Servizi Ambientali, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana.
Ne sono convinti in primis i due soci di maggioranza, Prato e Firenze, che hanno ribadito la propria posizione questa mattina a Palazzo Vecchio nel convegno organizzato da Anci.
“L’obiettivo è coniugare le esigenze delle comunità con i bisogni dei cittadini, attraverso servizi di qualità, rispetto dell’ambiente e contenimento delle tariffe. Per realizzare questi obiettivi ci vogliono investimenti e risorse, raggiungibili solo facendo un passo in avanti: lo strumento è la Multiutility”, ha detto il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni. “Noi siamo aperti e disponibili a discutere e confrontarci: ma senza posizioni ideologiche. Vogliamo ascoltare ma anche essere ascoltati”.
Sulla stessa linea il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Il progetto della Multiutility deve procedere e allargarsi a tutta la Toscana. È difficile cambiare lo status quo, ma dobbiamo essere capaci di fare innovazione, sperimentare nuovi modelli, investire in tecnologia. In Toscana scontiamo un ritardo pesantissimo; dobbiamo superare la frammentazione delle aziende che ci rende poco competitivi. Dobbiamo migliorare la qualità dei servizi, investire sulle infrastrutture e contenere i prezzi delle tariffe”.
Ad oggi la nuova struttura societaria è costituita dai Comuni di Firenze (37,1%), Prato (18,1%), Pistoia (5,54%) Empoli (3,4%) ed altri comuni toscani (35,9%) e punta alla quotazione in Borsa nel 2024.
Intanto anche Calenzano ha votato il patto parasociale territoriale con i Comuni di Cantagallo, Fiesole, Londa, San Godenzo, Sesto Fiorentino e Vaglia, approvato in Consiglio, tutte amministrazioni contrarie alla fusione. “L’obiettivo – ha spiegato il sindaco Riccardo Prestini – è quello di svolgere un ruolo critico ma propositivo all’interno della società e per portare le istanze di quei territori che, nel corso del processo che ha portato alla costituzione della Multiutility, hanno chiesto con forza di caratterizzare il percorso di aggregazione, finalità questa da noi condivisa, con modalità diverse da quella decisa e, in primo luogo, hanno espresso contrarietà alla prospettiva di quotare in borsa la Multiutility”.