
“Troppe dichiarazioni e zero fatti, pronti a un presidio a Roma”
Fim e Fiom da una parte, Uilm dall’altra. Due note separate, ma con un unico obiettivo: il ministro Urso.
I sindacati vanno all’attacco del titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy dopo le dichiarazioni sul confronto con Jindal e Agarwal sulla siderurgia piombinese, contenuti poi condivisi col sindaco Ferrari e il presidente della Regione Giani. “Nel piano nazionale che stiamo predisponendo il sito di Piombino avrà un ruolo significativo. Vi è rinnovato interesse e credo che l’area industriale tornerà ad essere un polo di sviluppo anche logistico e portuale. Ovviamente dobbiamo superare una serie di errori compiuti da altri. Basti ricordare che gli operai sono in cassa integrazione da otto anni!”, ha detto in un’intervista al Messaggero.
Per Fim e Fiom è inaccettabile che “a distanza di mesi dalle richieste di incontro da parte dei segretari nazionali ancora oggi si facciano dichiarazioni alle quali non seguano fatti concreti. Così come ci riteniamo offesi da un punto di vista formale nel fatto che anche negli incontri recenti con il sindaco Ferrari o con il governatore Giani non sia stata assolutamente menzionato nessun contenuto di questi presunto piano di rilancio. Come organizzazioni sindacali Fim e Fiom, in attesa di fare l’assemblea con i lavoratori con le segreterie nazionali, riteniamo improrogabile stigmatizzare il nostro disappunto con l’auto convocazione in presidio al Ministero del made in Italy (ex Mise) delle nostre rsu da tenersi nei prossimi giorni”.
Dello stesso tono la protesta della Uilm con una nota congiunta del segretario nazionale Guglielmo Gambardella e di quello di Piombino-Livorno Lorenzo Fusco: “Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso continua a rilasciare dichiarazioni a mezzo stampa ma è più di un anno che attendiamo un incontro di verifica sulla vertenza dell’ex Lucchini di Piombino, più volte richiesto dalle organizzazioni sindacali. La questione, se la si vuole risolvere, non la si può discutere sui giornali ma con un incontro con tutte le parti interessate a partire dai sindacati che continuano a denunciare il dramma di centinaia di lavoratori a cassa integrazione che sopravvivono di stenti da oltre dieci anni”.