Il centro trapianti del fegato dell’Aoup è da anni al vertice delle classifiche nazionali

Nel 2022 al primo posto con 148
Il Centro trapianti di fegato dell’Aoup si colloca da anni al vertice delle classifiche nazionali per numero di trapianti effettuati.
Nella nota stampa dell’azienda ospedaliera di Cisanello una risposta all’interrogazione di Fratelli d’Italia.
Nell’ultimo quinquennio, infatti, è risultato per ben 3 volte il primo centro nazionale registrando nel 2018 e nel 2019 il primo posto con 161 trapianti, nel 2020 e 2021 il secondo posto con, rispettivamente, 142 e 157 trapianti effettuati; nel 2022 nuovamente al primo posto con 148. Ad oggi il totale dei trapianti effettuati è di 2.791. Dall’ultima verifica effettuata dall’organismo tecnicamente accreditante per i trapianti, a fine novembre 2022, tra i punti di forza vengono indicati “il sistema organizzativo certificato, che ha determinato nel tempo il consolidamento della cultura diffusa a tutto il personale orientata al controllo, al miglioramento continuo e ha generato un forte senso di appartenenza”. Oltre a questo, nel verbale si sottolinea come ulteriore elemento di forza “la presenza di un sistema di valutazione strutturato delle competenze medico-infermieristiche e l’effettuazione di incontri fra sanitari, pazienti, care-giver e associazioni”.
Quanto al sistema innovativo,in Aoup si utilizzano anche organi prelevati da donatori anziani (età mediana nel 2022 di 72 anni, con estremo fino a 100 anni), si effettuano trapianti in riceventi di età >70 anni; si effettuano trapianti di fegato da donatore Dcd: nel 2022 = 10,8% (rispetto al 6,3% del 2021 e al 2,8% del 2020); si impiegano sistemi di perfusione ex situ per ricondizionamento degli organi nel 15% delle procedure eseguite nell’ultimo triennio; si effettuano trapianti di fegato per pazienti affetti da epatocarcinoma avanzato (114 tra il 2008 e il 2017, con tassi di sopravvivenza liberi da malattia a 5 anni del 68%); si effettuano trapianti di fegato da donatori con infezione Covid e per pazienti con infezione Covid; trapianti di fegato per pazienti affetti da metastasi di carcinoma colorettale e colangiocarcinoma.
I risultati vedono la sopravvivenza dei pazienti trapiantati pari a: 89% a 1 anno (rispetto all’ 85% del registro europeo Eltr); 78% a 5 anni (rispetto al 75% Eltr); 68% a 10 anni (rispetto al 64% Eltr). La percentuale dei ri-trapianti è di 5,5% (nel range delle medie internazionali).
Buona anche la performance sulle liste d’attesa, dal momento che il tempo medio trascorso tra l’inizio della valutazione e l’immissione in lista è 34,3 giorni; il tempo medio di attesa in lista è di 3,5 mesi. L’attrattività del centro sui pazienti extraregionali si attesta, nel 2022, sul 64,7%.
Quanto alle eccedenze di organi trapiantati fuori regione, sono il 10,6% del totale dei donatori segnalati nel 2022 (in decremento rispetto al 2021).
Riguardo al personale, si conferma il trasferimento di tre chirurghi in altre strutture nel quadriennio 2018-2022. Nessun chirurgo strutturato è stato “licenziato”. E’ già programmata la procedura di concorso per il reclutamento ulteriore del personale chirurgico da assegnare all’Unità operativa di Chirurgia epatica e del trapianto di fegato (27/02/2023). Non risulta alcun trasferimento di personale infermieristico.