Una trentina di posti letto fuori dal Santo Stefano di Prato per rendere più veloci dimissioni e ricoveri

L’azienda sanitaria: “Nessun cittadino è abbandonato su una barella”
“Il paziente, che effettua un accesso al pronto soccorso di Prato, vede quotidianamente la gestione del suo percorso da parte del personale sanitario del Dea”.
Lo precisa, in una nota, l’Asl Toscana centro.
Il paziente viene inquadrato, al termine della fase diagnostica e, nel caso di paziente destinato a ricovero ed in attesa di posto letto, l’organizzazione interna del Dea garantisce sempre la continuità della presa in carico del paziente avviando le cure pertinenti.
Pertanto la prima precisazione da parte dell’azienda sanitaria è che “nessun cittadino è abbandonato su una barella. Tutti ricevono gli interventi di cui abbisognano ed è garantita la gestione clinica ed assistenziale del paziente fino al momento del ricovero”.
“Per chi ha memoria – si aggiunge – è risaputo che nel periodo invernale di endemia influenzale, gli accessi al pronto soccorso hanno sempre messo in difficoltà la gestione di tutto l’ospedale, come di tutti i pronto soccorso dell’azienda. Tanti cittadini si presentano, i letti sono tutti occupati ed è necessario più tempo per le dimissioni. In questo periodo pandemico, inoltre, una quota di letti continuano ad essere assegnati, per disposizione ministeriale, a pazienti infetti da covid-19. Ciò determina una riduzione dei posti letto globali dell’ospedale. Per fare fronte a tali criticità, l’ospedale di Prato ha aumentato la capacità di dimettere dai reparti. I medici del pronto soccorso, nonostante il numero ridotto di unità, gestiscono un reparto di approfondimento diagnostico e di cura nel Dea, c’è una forte collaborazione, con turni aggiuntivi dedicati nell’area Ama da parte dei medici dei reparti di degenza che supportano i colleghi dell’emergenza e l’organico infermieristico del Dea è stato ulteriormente implementato già dal mese di dicembre a maggior supporto degli aumentati flussi invernali. Inoltre, grazie alla forte collaborazione da parte della struttura pratese di Villa Fiorita, si sta ulteriormente implementando la disponibilità di 7 posti letto di medicina direttamente utilizzabili con invio del paziente dal pronto soccorso e da Ama. Si sta procedendo, infine, ad attivare anche i 24 posti letto di cure intermedie nel Vop, anche questi a supporto del Dea e dei reparti di degenza acuti del Santo Stefano. È di ampia conoscenza che esiste in Italia una drammatica carenza di medici specializzati nell’emergenza-urgenza. Ciò è in essere anche nell’Asl Toscana centro e a Prato. Nonostante tale criticità, tutto l’ospedale ho risposto e ai pratesi è salvaguardato il servizio essenziale della presa in carico sanitaria, sicuro e di qualità. Va sottolineato come sono già in essere da tempo, a supporto del Dea percorsi e modalità di presa in carico ulteriori che vedono il coinvolgimento di altre specialistiche, mediche e chirurgiche, in funzione della clinica del paziente (tra cui l’attività di day service multidisciplinare nella cosiddetta Ala sud e il fast track) ed effettuate appositamente in zone ospedaliere distanti del Dea, al fine del decongestionamento degli spazi”.
“Inoltre – conclude l’azienda sanitaria – è doveroso precisare alla popolazione pratese che, per quanto riguarda gli spazi dell’ala nord, è già stata effettuata la progettazione per l’utilizzo e la destinazione successiva al periodo pandemico. Tale area è stata realizzata in tempi record in piena pandemia ed in deroga ad una precisa normativa di accreditamento ospedaliero. Pertanto è stato avviato il necessario iter per la regolarizzazione dei necessari requisiti di funzionamento della stessa. La funzione che potrà svolgere tale area è di attività ambulatoriale e di day hospital. L’opera di riqualificazione dell’Ala nord è ben nota all’Amministrazione comunale, con cui si sta collaborando pienamente, e la progettazione è a disposizione della stampa e degli organi istituzionali del Consiglio Regionale”.
L’azienda sta operando la riprogettazione al fine di consentire la realizzazione di un Ospedale di comunità, su finanziamento Pnrr.